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Bankitalia, economia ligure in crescita solo dello 0,5%

Attività economica in blanda crescita ma export in forte calo per la Liguria nel 2024. È un disegno in chiaroscuro quello offerto dai dati sulla regione raccolti dalla Banca d’Italia sul territorio. Il Pil è aumentato dello 0,5%, un valore leggermente inferiore al dato di confronto italiano e in rallentamento rispetto al 2023 (1,7%). (Sole 24 Ore)

«Ci troviamo – ha spiegato la direttrice della sede di Genova di Bankitalia, Raffaella Di Donato – in un contesto generale di domanda debole a livello globale, di tensioni geopolitiche e commerciali che rendono la situazione piuttosto incerta e che non fanno fare alcuna previsione sul futuro prossimo. Le prospettive non possono che essere ragionevolmente improntate ad una certa prudenza. La crescita complessiva, a livello regionale, per quest’anno è stata piuttosto debole, in rallentamento rispetto all’anno precedente e inferiore rispetto al resto del Paese, con andamenti diversi a seconda del settore».

Nell’industria in senso stretto, si legge nel report, illustrato da Davide Revelli, della divisione Analisi e ricerca, «la produzione (approssimata dal numero di ore lavorate) è salita marginalmente; le vendite e la spesa per investimenti, in termini reali, si sono invece stabilizzate. L’export, invece, risulta in forte calo (quasi -25%), soprattutto a causa delle componenti più erratiche, cioè la cantieristca navale e i prodotti petroliferi. L’esposizione al mercato Usa, peraltro, molto volatile nell’ultimo decennio: è del 9% nel 2024 (poco sotto la media nazionale che è del 10% circa), mentre nel 2014 era del 4% e nel 2023 ha avuto un picco del 32%». Anche questo andamento, però, secondo Revelli, è guidato molto spessodalla vendita di navi e imbarcazioni, che è fisiologicamente altalenante e a quello, altrettanto instabile, dei petroliferi.

Il settore delle costruzioni, evidenzia lo studio, «ha rallentato (le ore lavorate dichiarate alle Casse edili sono aumentate del 3,2%; 7,8 nel 2023), riflettendo anche il minore ricorso alle agevolazioni fiscali connesse con gli interventi di ristrutturazione edilizia; i lavori relativi alle principali opere infrastrutturali hanno continuato a sostenere il comparto. Le compravendite di abitazioni sono diminuite leggermente (-0,4%), nonostante la ripresa osservata nel secondo semestre, a fronte di un moderato incremento dei prezzi; anche le transazioni riferite agli immobili commerciali si sono ridotte».

Redazione

 

 

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