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Germania: Pil fermo nel terzo trimestre, export e industria in crisi

Germania ancora in difficoltà ed economia in stagnazione per Berlino: il Pil del terzo trimestre 2025 non cresce rispetto al trimestre precedente e aumenta solo dello 0,3% sul 2024. Una leggera ripresa degli investimenti ha evitato la recessione per un Paese in difficoltà a causa della crisi delle esportazioni e dell’industria. Tra luglio e settembre, la più grande economia europea «è stata frenata dalla debolezza delle esportazioni, mentre gli investimenti sono leggermente aumentati», ha dichiarato Ruth Brand, presidente dell’Ufficio federale di statistica (Destatis), in una nota. Dopo due anni consecutivi di recessione, l’economia tedesca è rimasta praticamente stagnante dall’inizio del 2025. (Corriere della Sera)

«I consumi complessivi hanno registrato una stagnazione nel terzo trimestre del 2025. Il commercio estero non ha fornito alcun impulso positivo dato che le esportazioni sono state inferiori dello 0,7 per cento. Come nei trimestri precedenti, anche la spesa al consumo è aumentata registrando un incremento dell’1,1 per cento. Gli scambi commerciali con l’estero hanno mostrato un quadro simile a quello dei trimestri precedenti: il calo delle esportazioni è stato compensato dall’aumento delle importazioni», si legge nel rapporto di Destatis.

Nel terzo trimestre la Germania ha registrato una performance inferiore a quella dell’Unione Europea, che ha registrato una crescita media dello 0,3%. Colpite dai dazi statunitensi imposti in primavera, le esportazioni «Made in Germany» sono diminuite dello 0,7% rispetto al secondo trimestre, in particolare nel settore dei servizi. Questo calo è stato tuttavia compensato da una ripresa dello 0,3% degli investimenti lordi, più dinamici in attrezzature come macchinari e veicoli (+1,1%) rispetto alle costruzioni (-0,5%).

Per quanto riguarda i consumi complessivi, hanno registrato una stagnazione nel terzo trimestre, nonostante un aumento dello 0,8% della spesa pubblica a essi destinata. I consumi privati, il motore auspicato della ripresa economica, sono diminuiti per la prima volta dalla fine del 2023, dello 0,3%. Nel manifatturiero, «la tendenza al ribasso è proseguita», con un calo del 3,0% del valore aggiunto, al netto dei prezzi.

L’industria tedesca deve ancora trovare una soluzione alla sua crisi, stretta tra la perdita di competitività internazionale e gli elevati prezzi dell’energia. Ciò è particolarmente vero per il settore automobilistico, dove quasi 50.000 posti di lavoro sono scomparsi nell’anno dalla fine di settembre, secondo Destatis. Il governo prevede tuttavia un aumento del Pil dello 0,2% quest’anno, con una leggera ripresa della crescita prevista dalla Banca Federale Tedesca nell’ultimo trimestre. Guardando al futuro, la crescita è prevista all’1,3% per il 2026 e all’1,4% per il 2027, sostenuta da una maggiore spesa pubblica, probabilmente aiutata da fondi infrastrutturali speciali e da maggiori spese per la difesa.

Redazione

 

 

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