Il progetto di esportazione di gas naturale liquefatto (Gnl) dall’Argentina, sviluppato da Ypf con la compagnia petrolifera italiana Eni, raddoppierà la produzione del bacino non convenzionale di Vaca Muerta e genererà 50mila posti di lavoro nei primi quattro anni. (Ansa)
Lo ha detto il presidente di Ypf, Horacio Marín, in un’intervista a Radio Rivadavia.
L’intesa, firmata venerdì nell’ambito della Decisione Finale di Investimento Tecnica (Technical Fid), prevede inizialmente l’estrazione di 12 milioni di tonnellate annue di Gnl, destinate a salire a 18 milioni con l’integrazione del progetto con Shell.
Il manager ha spiegato che “solo per questo progetto saranno necessari 800 nuovi pozzi nei prossimi quattro anni”, insieme a un mega-gasodotto da 48 pollici e impianti per la separazione dei liquidi del gas.
Il totale degli investimenti stimati è di 85 miliardi di dollari: 25 miliardi per le infrastrutture, 20 miliardi per il piano pozzi iniziale e 40 miliardi per sostenere la produzione nei prossimi 20 anni.
Il presidente di Ypf ha aggiunto che l’export di Gnl potrebbe generare 300 miliardi di dollari tra il 2031 e il 2050.
L’accordo conferma Eni come partner strategico lungo tutta la catena di valore del Gnl.
Marin ha sottolineato che “l’intesa rappresenta un passo decisivo per la trasformazione energetica dell’Argentina”.