Economia

La Bce stringe sull’euro digitale: Almaviva scelta fra i fornitori

La Banca centrale europea ha raggiunto un’altra tappa importante della fase di preparazione dell’euro digitale, in attesa del varo del regolamento da parte dell’Europarlamento previsto per metà 2026. (Sole 24 Ore)

La Bce ha annunciato il 2 ottobre i nomi dei fornitori selezionati per realizzare cinque importanti componenti dell’euro digitale e dei relativi servizi: la app e il kit di software, la gestione dei rischi e delle frodi, il tracciamento dei dati per eseguire i pagamenti, la modalità offline e la sicurezza dello scambio di informazioni per tokenizzazione e detokenizzazione.

I dettagli su come realizzare queste cinque aree di funzionalità e servizi saranno stabiliti dopo l’entrata in vigore del regolamento: ma intanto la Bce si porta avanti.

Tra i fornitori operativi in prima linea c’è l’italiana Almaviva spa & Fabrick spa che si è aggiudicata un accordo quadro tra 4 e 10 anni per sviluppare «la App dell’euro digitale e in aggiunta il relativo kit di sviluppo software (SDK)».

Il kit dovrà aiutare i PSP (payment service provider o fornitori di servizi di pagamento che gestiranno in via esclusiva il rapporto con la clientela) a integrare l’euro digitale nelle loro App e nei servizi online, per garantire il funzionamento dell’applicazione dell’euro digitale e la fornitura di servizi online di pagamento dell’euro digitale. Il secondo posto di questa gara è stato vinto da Sapient GmbH & Tremend Software Consulting Srl.

Il kit dovrà aiutare i PSP (payment service provider o fornitori di servizi di pagamento che gestiranno in via esclusiva il rapporto con la clientela) a integrare l’euro digitale nelle loro App e nei servizi online, per garantire il funzionamento dell’applicazione dell’euro digitale e la fornitura di servizi online di pagamento dell’euro digitale. Il secondo posto di questa gara è stato vinto da Sapient GmbH & Tremend Software Consulting Srl.

Gli altri appalti sono stati assegnati a uno o due fornitori (il primo si occuperà delle richieste di servizio mentre secondo entrerà in campo se richiesto): Sapient GmbH & Tremend Software Consulting Srl (1) equensWorldline (2) per la funzione “alias look up”: identificare i dettagli necessari per inoltrare una richiesta di pagamento al beneficiario pertinente tramite una funzione di ricerca dei dati; Feedzai (1) Capgemini Deutschland (2) per la gestione di rischi e frodi; Giesecke+Devrient (1) per sviluppare la modalità offline (il gruppo tedesco collaborerà con l’italiana Nexi e con Capgemini, mentre il secondo fornitore sarà annunciato a breve); Senacor FCS (1), equensWorldline (2) per sviluppare un sistema sicuro di scambio di informazioni sui pagamenti in forma di token.

La Bce ha così ultimato un processo iniziato il 3 gennaio 2024 con l’invito a presentare le candidature e proseguito con lo svolgimento del bando di gara.

In un comunicato diramato il 2 ottobre, la Bce ha precisato che «deciderà di emettere l’euro digitale solo dopo l’adozione del regolamento sull’euro digitale. L’effettivo sviluppo dei componenti – o di parti di essi – sarà deciso in una fase successiva, subordinata alla decisione del Consiglio direttivo della Bce sull’eventuale fase successiva del progetto». Questi accordi quadro non comportano quindi alcun pagamento in questa fase e includono garanzie che consentono di adeguare l’ambito di applicazione in linea con le modifiche della legislazione futura.

La fase di preparazione all’euro digitale è iniziata il primo novembre 2023 e finirà il 31 ottobre di quest’anno. A partire dal primo novembre 2025, il mercato si aspetta l’avvio di una nuova fase che precederà il lancio dell’euro digitale, in attesa del regolamento: le prossime tappe vedranno la Bce impegnata dalla seconda metà del 2026 per la durata di due anni a realizzare tutte le funzionalità e i servizi promessi dall’euro digitale.

Conclusa la realizzazione tecnica, serviranno almeno sei mesi di test e di prove sul campo – ovvero tutti i Paesi dell’area dell’euro – per il lancio che al momento è prevedibile a inizio 2029.

Il fatto che l’euro digitale arriverà e che diventerà una forma di pagamento unica al mondo, cash digitale utilizzabile online e offline da chiunque nell’area dell’euro, è stato confermato dallo sbarco del progetto all’ingrosso e anche al dettaglio, presentato per la prima volta dalla Bce e dall’Eurosistema alla Fiera Sibos che si è tenuta fino a ieri a Francoforte, un evento maxi che ha visto la partecipazione di 12.000 membri della comunità mondiale finanziaria.

Redazione

 

 

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