Economia

Assunzioni: turismo e ristoranti trainano le richieste delle aziende

Più di sette assunzioni su dieci programmate dalle aziende nel primo semestre 2025 si concentrano nel settore dei servizi (72%), con entrate quattro volte superiori a quelle dell’industria in senso stretto, ovvero 2,1 milioni (+4,5% sul primo semestre 2024) rispetto a 516mila (-3,6%). A trainare i contratti sono i comparti turismo, alloggio, ristorazione (647mila entrate) e commercio (431mila) che fanno registrare una forte crescita annua (rispettivamente del 12,5% e 6,9%). Micro e piccole imprese si confermano il motore della crescita occupazionale. (Sole 24 Ore)


È questo il quadro che emerge dal report che avvia la collaborazione tra Cnel e Unioncamere sui dati Excelsior, relativo alle tendenze del mercato del lavoro e al mismatch tra domanda e offerta. Le imprese hanno programmato 2,9 milioni di assunzioni nel primo semestre del 2025, con un aumento del 2,4% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Il report contiene anche una stima sulle assunzioni che nei prossimi cinque anni saranno fatte dalle imprese italiane e dalla PA che oscillano tra 3,7 e 3,9 milioni (come anticipato da Il Sole 24 Ore del 20 luglio), di cui il 74% nei servizi. Si conferma dunque sul medio termine il trend evidenziato per il primo semestre 2025. In particolare i servizi alle persone con assunzioni stimate tra 757-826mila superano la richiesta del settore industriale in senso stretto.

Come già evidenziato la crescita di assunzioni nel primo semestre 2025 è trainata dai comparti turismo, alloggio e ristorazione e commercio da soli contano 1,078 milioni di entrate. Anche il settore dei servizi alle persone con 343mila entrate è in crescita rispetto all’anno precedente (1,5%). Nell’ambito dei servizi a più elevata intensità di conoscenza, sono in forte riduzione il comparto Ict (-13,4%) e quello dei servizi avanzati di supporto alle imprese (-8,8%).

Nel settore industriale, le imprese metalmeccaniche ed elettroniche fanno registrare il maggior numero di assunzioni programmate (224mila), insieme ad una riduzione a due cifre del fabbisogno di personale rispetto al 2024 (-11,1%). Nel tessile emerge la più forte contrazione delle entrate previste che si fermano a quota 53mila (-13,1%), mentre il settore alimentare è in controtendenza con una crescita che porta a 83mila gli ingressi (+18,6%). Il settore delle costruzioni rimane stabile con 296mila entrate di lavoratori (-0,3%).

Le professioni qualificate nel campo delle attività commerciali e dei servizi, con un totale previsto di 886mila entrate, rappresentano oltre il 30% del totale e mostrano l’incremento più evidente sia in termini assoluti sia relativi (+75mila contratti, pari a +9,2%), a conferma dell’importanza crescente del settore terziario. In calo le professioni tecniche e impiegatizie, che registrano rispettivamente 347mila e 246mila entrate previste (-5,4% e -3,1%), possibile segnale di una crescente automazione o digitalizzazione di alcune funzioni operative. In contrazione la domanda per conduttori di impianti e autisti (-2,7%).

Poco meno del 19% delle assunzioni programmate dalle imprese riguardano i lavoratori stranieri, la gran parte si concentra nel settore dei servizi (395mila), in particolare, nel comparto turistico (115mila, +8,5% sul 2024).

Redazione

 

 

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