Economia

Dalle fiere arriva la spinta decisiva per colmare l’export-gap dell’Italia

Rafforzamento dell’internazionalizzazione delle fiere; semplificazione del quadro normativo e relative misure di sostegno; promozione di un piano di adeguamento delle infrastrutture e predisposizione di un pacchetto di misure per sostenere e aumentare la partecipazione fieristica da parte delle piccole e medie imprese italiane. (Sole 24 Ore)

Attorno a questi quattro aree prioritarie di intervento si articola il piano di sviluppo per il settore fieristico italiano e per le aziende, che nelle fiere hanno uno dei loro principali motori ci crescita, delineato dal primo «Libro bianco sul sistema fieristico» realizzato da Aefi (l’associazione di riferimento per il comparto) in collaborazione con Prometeia, che ha curato le sezioni di inquadramento competitivo e scenario, presentato nella sede del Mimit a Roma in occasione della decima Giornata mondiale delle fiere, in presenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

L’industria fieristica nazionale – si legge nel report – è la quarta a livello mondiale per ricavi e numero di espositori e visitatori (dietro a Cina, Stati Uniti e Germania) e, includendo il settore congressuale, realizza un fatturato annuo di 4 miliardi di euro, con 17mila addetti. Grazie alla capacità di diversificare il proprio business, investendo soprattutto nei servizi a sostegno delle imprese espositrici, e di rafforzare la propria presenza all’estero, le fiere italiane si sono lasciate definitivamente alle spalle le difficoltà del periodo Covid e nel 2024 hanno registrato nella maggior parte dei casi cifre record in termini di ricavi, redditività, numero di espositori e visitatori.

Hanno ritrovato e probabilmente rafforzato, in sostanza, il loro ruolo di acceleratore di business per le imprese, soprattutto quelle medio-piccole, e piattaforma privilegiata per l’export. Secondo il report di Prometeia, infatti, il 30% della produzione e il 63% dell’export nazionale è generato dalle imprese attive in cinque filiere (agroalimentare, tecnologia, moda-bellezza, edilizia-arredo e tempo libero), non a caso le più rappresentate nelle attività del sistema fieristico nazionale.

Dal 2021 al 2024 la crescita media annua complessiva di queste filiere è stata in media del 9% (in parte anche per effetto dell’inflazione), un incremento che ha permesso alle imprese di recuperare il terreno perduto durante la pandemia e, in molti casi, di superare i livelli del 2019.

Redazione

 

 

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