Economia

Qualità della vita: in pole position Trento, le classifiche per bambini, giovani e anziani

Presentate in anteprima nella sala Depero del Palazzo della Provincia al Festival dell’Economia di Trento le nuove classifiche della Qualità della vita di bambini, giovani e anziani del Sole 24 Ore. La terza edizione dei tre indici sintetici generazionali, che raccontano la geografia del benessere per fasce d’età, è una delle tappe della storica indagine sui territori più vivibili pubblicata a fine anno dal 1990.

Calcolati ciascuno su 12 parametri statistici forniti da fonti certificate, i tre indici misurano in particolare le “risposte” dei territori alle esigenze specifiche dei tre target generazionali, in termini di servizi e condizioni di vita. Un’analisi ancora sperimentale, limitata dalla carenza di dati territoriali capaci di raccontare queste specificità, ma che consente di mettere in luce come in Italia gli squilibri generazionali sono anche territoriali. Svelate le tre province vincenti; sono Siena per i bambini, Ravenna per i giovani e Trento per gli anziani. Domani lunedì 29 maggio sul Sole 24 Ore, in edicola e online, tutti gli indicatori che compongono le classifiche e i risultati di un inedito questionario sulle aspettative dei giovani realizzato da Noto Sondaggi.

In rilievo anche un reportage da Ravenna sul ruolo che, proprio la “Romagna dei giovani”, sta avendo nel post-alluvione. Per le grandi metropoli performance positive in bambini e anziani, male invece per i giovani. La presentazione delle classifiche al Festival di Trento ha acceso il dibattito.

Dopo la presentazione dei risultati, hanno preso parte al confronto il demografo Alessandro Rosina, il presidente del Forum delle Associazioni familiari Adriano Bordignon e Luciano Malfer dell’Agenzia trentina per la coesione sociale. Tutti concordano sul ruolo cruciale, in un paese in piena crisi demografica, del rinnovo generazionale: mettere al centro delle politiche nazionali e locali i giovani diventa strategico per avere ricadute positive sia sulla natalità che sulla sostenibilità del sistema nazionale di welfare. “La qualità della vita della popolazione – ha detto Rosina – ha bisogno di un rinnovo generazionale che funzioni, sia per garantire il benessere futuro nei percorsi individuali sia perché dalle scelte in età giovanile dipendono la futura natalità e la sostenibilità di una società dove si registra un progressivo invecchiamento”.

Anche il Forum nazionale delle famiglie concorda sul ruolo strategico dei giovani. “Non possiamo permetterci – ha detto il presidente – di vivere in un paese dove i giovani sono bloccati. Il loro contributo generativo, in tutti gli ambiti, è troppo importante. Dai dati, invece, emerge il quadro di una generazione insicura, che non ha voglia di rischiare”. Bordignon ha ricordato, ad esempio, che la volontà di mettere al mondo un figlio risulta più elevata rispetto ai figli poi effettivamente messi al mondo, “ma la quota di chi vuole figli si sta progressivamente assottigliando se non mettiamo i giovani nelle condizioni di costruire una famiglia”.

Per mettere a terra politiche locali capaci di incidere sui divari territoriali messi in luce dalle classifiche della Qualità della vita lavora da anni l’Agenzia per la coesione della Provincia autonoma di Trento che, attraverso protocolli siglati a livello regionale, cerca di diffondere policy “family friendly” di certificazione dell’azione pubblica sul territorio.

Redazione

 

 

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