A causa della crisi dei microchip, in Italia a fine anno si conteranno 220mila auto non prodotte. In questi primi sei mesi del 2022 si è registrato un calo del 13,7% rispetto allo scorso anno per un totale di quasi 352 mila pezzi venduti rispetto ai 207 del 2021.
L’assenza di microchip per il settore dell’automotive inizia ad essere molto pesante. Secondo i metalmeccanici Cisl, la crisi non è stata fronteggiata in maniera puntale, anzi, puntano il dito contro il governo.
“Siamo preoccupati per gli effetti che la situazione provocherà sul piano del reddito e dell’occupazione, il governo ci pare assente” dichiara Ferdinando Uliano, segretario Fim-Cisl. “Avesse affrontato da subito la crisi dei microchip come oggi affronta l’emergenza gas, forse la capacità produttiva sarebbe in risalita. Anche l’Europa è stata assente”.
Infatti, il 2022 si prefigura come il quinto anno consecutivo di flessione delle produzioni Stellantis in Italia. In questi sei mesi si sono persi 412 turni di lavoro (182 giorni) e secondo le stime accadrà lo stesso tra luglio e dicembre.
