Attualità e politica

Giustizia, più garanzie per chi è sotto inchiesta

Il Consiglio dei ministri presieduto da Mario Draghi, ha approvato ieri il decreto legislativo sul rafforzamento della presunzione d’innocenza. Più tutela, dunque, per chi è sottoposto a indagine.

Come spiega il Corriere della Sera, il testo prevede, tra le altre cose, che il procuratore capo mantenga “i rapporti con gli organi di informazione esclusivamente tramite comunicati ufficiali” o, nei casi di particolare rilevanza, “tramite conferenze stampa”.

Inoltre, l’art. 4 del testo modifica il codice di procedura penale inserendo il nuovo art. 115-bis (“Garanzia della presunzione d’innocenza”) che impone ai magistrati di non “indicare pubblicamente l’indagato come colpevole”, in un atto che non sia una sentenza e anche solo in un’intervista, a pena di richieste da parte dell’interessato di “rettifica della dichiarazione resa” entro 48 ore e di conseguenze disciplinari e risarcimento danni a carico di chi indaga.

Più cautela anche nelle ordinanze di applicazione delle misure cautelari: “L’autorità giudiziaria” dovrà limitare “i riferimenti alla colpevolezza della persona sottoposta alle indagini o dell’imputato alle sole indicazioni necessarie a soddisfare i presupposti, i requisiti e le altre condizioni richieste dalla legge per l’adozione del provvedimento”. Così come sarà “fatto divieto di assegnare ai procedimenti pendenti denominazioni lesive della presunzione d’innocenza”, come ad esempio Mafia Capitale.

Sul rispetto del dettato legislativo sarà chiamato a vigilare il procuratore generale presso la Corte d’Appello, che invierà periodicamente una relazione alla Corte di Cassazione.

Redazione

 

 

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