Il termine ultimo per l’apertura delle discoteche era fissato al 10 luglio: è quanto era stato deciso dopo le varie interlocuzioni col Governo. Ad oggi, però, nessuna comunicazione è stata data.
“Se non riapro il 10 luglio chiudo tutto. Dovrò lasciare a casa 150 persone appena assunte e l’assurdo è che abbiamo investito per rispettare il protocollo varato dal Cts. A inizio luglio non sapere ancora se potremo aprire è un insulto”, ha dichiarato al Corriere della Sera, Pierpaolo Paradiso, amministratore delegato del Praja, uno dei più grandi locali notturni di Gallipoli, in Puglia.
Gli ha fatto eco Maurizio Pasca, presidente nazionale di Silb-Fipe, che rappresenta il 90% delle aziende del settore: “Mi aspetto la riapertura delle nostre attività al pari di quello che sta avvenendo in tutti i settori: perché si balla nelle piazze e nei bar e non nei nostri locali Covid free? Il Governo è complice dell’abusivismo che si sta sviluppando su tutto il territorio”.