Internazionale

La Cina disattende gli accordi con il Vaticano, tra multe e divieti

La Cina disattende gli accordi segreti firmati con il Vaticano nel 2018 e rinnovati lo scorso ottobre per altri due anni. Il Papa aveva deciso di “mettere un piede nella porta di un Paese che si sta chiudendo” per concordare inizialmente la nomina dei vescovi e superare la dicotomia tra Chiesa cattolica patriottica, riconosciuta dal Partito, e Chiesa “clandestina” legata al Vaticano e, a lungo andare, creare relazioni diplomatiche con Pechino.

Come racconta il Corriere della Sera, la Cina sembra ora disattendere i patti. Il Vaticano chiede di aprire un ufficio informale a Pechino, ma per ora non gli è ancora stato concesso. Nei mesi scorsi alcuni esponenti cattolici nell’editoria e nella politica sono stati intimiditi o arrestati.

Dalla Segreteria di Stato Vaticana affermano che “si gioca sul principio dell’“interferenza straniera”. Il no all’apertura di un nostro ufficio a Pechino dice quanto lontane siano le relazioni diplomatiche tra noi e loro”.

Ancora, in Cina vengono chiusi gli orfanotrofi gestiti dalle suore, dove venivano portate le bambine nate ai tempi della politica del figlio unico, per evitare che venissero uccise. Inoltre, i genitori non si possono recare in chiesa con i bambini sotto i diciotto anni e si parla di telecamere nei luoghi religiosi per identificare tutti i presenti. 

Secondo un articolo del direttore di Asia News, la rivista dei missionari del PIME, un fedele è stato multato per avere ospitato nella sua cappella privata monsignor Shao Zhumin, che è riconosciuto dal Vaticano ma non dal Partito. Il fedele è colpevole di aver facilitato “attività religiose illegali”.

Redazione

 

 

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