Attualità e politica

Bassanini: “Occasione unica per la Pa. Investiamo in capitale umano e digitale”

“L’occasione è irripetibile: i fondi per il personale, già saliti di 6 miliardi in due anni, aumenteranno ancora con il Next Generation se convinciamo l’Europa che facciamo sul serio”, lo afferma Franco Bassanini, già ministro per la Funzione Pubblica.

“Abbiamo un’occasione unica per cambiare veramente le pubbliche amministrazioni. Ci proviamo da trent’anni ma le riforme fatte fin qui avevano un limite: essere a costo zero, anzi ridurre la spesa. Come si dice? Fare le nozze con i fichi secchi. Oggi questo limite non c’è grazie alla sospensione dei vincoli europei e alle risorse in arrivo da Bruxelles: si può finalmente investire in capitale umano e digitalizzazione, quel che serve per migliorare la qualità. Alla fine anche i costi diminuiranno, e di molto”, afferma l’ex ministro in un’intervista a Repubblica.

Questa volta si ha la possibilità di provare a cambiare le cose con nuovi investimenti che arriveranno dall’Europa, un’occasione unica e che non può essere sprecata: “Il vincolo stavolta è virtuoso: se non ammoderniamo la macchina pubblica con gli investimenti necessari, i fondi Ue, basati sull’avanzamento dei lavori e non su chiacchiere, non arriveranno. Il ministro Brunetta è partito col piede giusto, si confronta e ascolta. È sano cominciare dai contratti se sono il primo strumento per l’ammodernamento. Vanno incentivate flessibilità e qualità con meccanismi di valutazione oggettivi. Diamo spazio al merito e alle professionalità tecniche, con risorse importanti per la formazione e l’assunzione di ingegneri, medici, manager, informatici nativi digitali: nell’immediato per attuare i progetti del Recovery e in prospettiva per modernizzare la macchina”.

A proposito di digitalizzazione, Bassanini spiega: “Lo sa da quando si parla di interoperabilità delle banche dati pubbliche, cruciale contro l’evasione fiscale e la richiesta continua di certificati? Dal 1999, firmai io la legge. Siamo ancora a zero. Confido nella competenza di Colao: la trasformazione digitale è la chiave della riforma”.

Sul commissariamento delle opere pubbliche, il già ministro sostiene: “L’importante è che il modello Genova non divenga la regola, la capacità amministrativa dello Stato sul territorio va ricostruita, valorizzata, velocizzata. C’è commissario e commissario. A Genova c’era da sanare una gravissima ferita: si sono scelte le aziende senza gara né rigidi limiti di spesa, pagandole a pié di lista. Il commissario era un plenipotenziario con totale discrezionalità. I nuovi commissari sarà meglio definirli “referenti unici” o “project manager” o qualcosa del genere: tecnici competenti chiamati ad applicare precise regole. Che devono essere semplici”.

Redazione

 

 

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