Attualità e politica

Le lavanderie sono aperte (e senza ristori) ma non hanno clienti

Il paradosso delle lavanderie: possono restare aperte, in quanto attività essenziali, ma non hanno clienti. E proprio perché sono aperte, non ricevono i ristori del governo. È la situazione che vivono circa le 17mila imprese del settore, tra lavanderie tradizionali e industriali. Generano in tempi normali un fatturato di oltre 2,5 miliardi di euro e danno lavoro a 50mila persone.

Dall’inizio della crisi hanno ricevuto i 600 euro per i mesi iniziali e poi niente più, ma i clienti non ci sono. Con lo smart working, quasi nessuno porta più le camicie a lavare una volta a settimana: da casa ci si veste molto più comodi oppure la sera non si hanno occasioni mondane e si predilige una tuta per rimanere tra le mura domestiche. Se si guarda alle donne, non hanno più abiti e tailleur da lavare ogni settimana.

Poi c’è chi magari continuerebbe ad aver bisogno del servizio della lavanderia, ma è in cassa integrazione o ha perso il lavoro e non se lo può permettere. Tasto dolente anche per i servizi industriali: con il crollo del turismo tantissimi hotel sono chiusi e non c’è più il lavoro di prima.

Assosistema Confindustria, l’associazione di categoria, ha registrato un calo di fatturato del 60% rispetto al 2019, pari a 396 miliardi persi, come racconta Libero. A rischio ci sono il 20% delle imprese e circa 5mila lavoratori.

Redazione

 

 

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button
Do NOT follow this link or you will be banned from the site!