Internazionale

Il Pakistan ha liberato i 4 killer del giornalista americano decapitato in un video

Daniel Pearl è stato ucciso tra il gennaio e il febbraio 2002 da un gruppo di qaedisti di Karachi che lo hanno sequestrato e poi decapitato, mostrando il tutto in un video che sconvolse l’opinione pubblica e precedendo di fatto la serie di decapitazioni che poi molti occidentali hanno subito fino a quelle in serie per mano dell’Isis.

Il Pakistan ha deciso di liberare i quattro estremisti condannati, dimostrando e confermando un atteggiamento piuttosto ambiguo nei confronti degli jihadisti. I quattro erano già stati condannati all’ergastolo per avere realizzato e fatto girare il video della decapitazione anche se per i loro avvocati “non avrebbero dovuto passare neanche un giorno in cella”.

Come racconta il Corriere della Sera, la famiglia ha lanciato un appello sulle pagine del Wall Street Journal affinché il governo pachistano e quello americano possano intervenire. Daniel era un giornalista reporter americano di origine ebraiche, nominato corrispondente in India. Si era recato da solo ad un appuntamento con Mubarak al Gilani, noto ideologo jihadista. Da qui era stato rapito e tra le condizioni per la sua liberazione c’era il rilascio dei militari pachistani di Al Qaeda, appena arrestati durante l’invasione americana dell’Afghanistan.

Ahmed Omar Saeed al Sheik era stato arrestato dopo che i media avevano diffuso notizie degli sforzi a suo favore da parte dei servizi segreti militari. Furono proprio loro poi a consegnarlo alla polizia ed emerse che era stato per lungo tempo sotto la loro protezione.

Con la sua liberazione, la famiglia chiede un intervento deciso per “una beffa, il totale travestimento di ogni giustizia”.

Redazione

 

 

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