Economia

Nel primo trimestre utili per 6 miliardi: BCE spinge sui conti record

Carlo Messina (CEO di Intesa Sanpaolo): “Il sistema italiano è probabilmente uno dei più forti in Europa per redditività”.

Vento in poppa per i tassi, le banche fanno il pieno di utili. Gli istituti brindano alla pioggia di profitti caduta nel primo trimestre dell’anno: da Intesa Sanpaolo a Unicredit, da Banco Bpm a Mps, i risultati sono superiori alle attese grazie alle politiche monetarie della BCE. Secondo le prime stime, le banche hanno già raccolto 6 miliardi di euro. E’ lunga la lista di chi beneficia del boom dei ricavi. (Corriere della Sera)

La nuova Mps, alleggerita nei costi dopo l’uscita di oltre quattromila dipendenti, ha chiuso i conti a marzo realizzando 236 milioni di utili, il doppio di quelli attesi dagli analisti ed il 51% in più di quanto fatto nel trimestre precedente. Il gruppo Crédit Agricole ha comunicato di aver registrato in Italia un risultato netto aggregato di 375 milioni di euro, una crescita del 44% in più rispetto al trimestre del 2022. Banca Mediolanum ha registrato 178 milioni di utili (+59%) grazie al raddoppio del margine di interesse a 157 milioni.

Nei giorni scorsi i colossi Intesa Sanpaolo ed Unicredit hanno fatto segnare entrambi utili intorno ai 2 miliardi di euro. Lo schema è semplice: la spinta dei tassi della Banca Centrale Europa ha consentito di espandere gli interessi applicati sui prestiti, allo stesso tempo i tassi passivi riconosciuti sui conti correnti dei clienti sono stati contenuti.

Carlo Messina in una nota ribadisce: “Il risultato del primo trimestre è proprio un segnale di come il sistema sia più solido, quello italiano, è probabilmente uno dei più forti in Europa, in termini di redditività”.

Redazione

 

 

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