Attualità e politica

Brasso (Vialattea): ‘A rischio la riapertura. Senza i weekend non copriamo le spese’

Aumenta la preoccupazione dei gestori di impianti sciistici che sono stati costretti a rinunciare alle loro attività in un inverno che, per un destino beffardo, è stato particolarmente nevoso. Si paventa ora la possibilità di riaprire il 18 gennaio, ma con forti limitazioni e ingressi contingentati che continuano a preoccupare.

“Se il governo darà il via allo sci, ma con un tetto massimo di presenze sulle piste, noi faremo i nostri calcoli prima di aprire anche se con un numero limitato di impianti. Perché, o arrivano un minimo di 5 o 6 mila persone al giorno, o non ne vale la pena. Non ci paghiamo nemmeno le spese energetiche”, afferma a La Stampa Giovanni Brasso, presidente di Sestrieres spa, la società che gestisce lo sci sulla Vialattea, uno dei comprensori più grandi delle Alpi con 69 impianti, 212 discese e 400 chilometri di piste.

Devo essere sicuro, anche perché, a parte i nostri 80 dipendenti diretti devo capire quanti tra i quasi 300 addetti stagionali in cassa integrazione devo far rientrare”, afferma Brasso.

Sulla possibilità che alcune regioni possano nuovamente finire in zona rossa, il Presidente spera che il governo non continui con le restrizioni. “Loro vogliono dare la colpa a noi gestori di questo disastro. Ovvero si giustificheranno dicendo ‘ma durante la settimana potete tenere aperto’. Quando tutti sanno – continua Brasso – che gli incassi importanti arrivano nel weekend e nei giorni festivi. E poi lo sci, secondo qualcuno, è uno svago per ricchi, quindi bisogna bastonare”.

Al momento Brasso stima perdite che si aggirano tra i 3 milioni e mezzo e i 5 milioni di euro. È stato perso tutto il turismo estero e almeno una ventina di impianti rimarrà ferma.

Redazione

 

 

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