Il Coronavirus ha cambiato le nostre abitudini e il nostro stile di vita. Siamo diffidenti nel prendere i mezzi pubblici, prediligiamo stare a casa invece che uscire e incontrare altre persone, riduciamo gli spostamenti verso zone molto distanti.
Anche la tendenza a vivere nei centri città ha subito un’inversione di marcia. Come racconta Repubblica, da distanziamento sociale si sta passando a distanziamento urbano. Le città si svuotano, come è successo a New York, e altre, come Parigi, studiano modelli alternativi alla metropoli. In Francia si chiama “Ville Du Quart d’Heure”, città del quarto d’ora: si tratta di zone con case e servizi essenziali ravvicinati, che non richiedono lunghe percorrenze.
Non è solo Parigi ad aver riscoperto questa nuova tipologia di quartiere, ma anche l’altra parte del mondo con Melbourne. Qui si chiama “twenty minutues neighborhood” e vuole garantire ai cittadini la possibilità di soddisfare tutte le loro esigenze quotidiane con una semplice passeggiata da casa.
Ancora, a Copenaghen è nato il quartiere “five minutes to everything”, mentre Genova pensa alla “città dei 2 chilometri”.