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Tim fa un passo indietro, Huawei pensa al rilancio

Huawei si impegna a riconquistare la fiducia in Italia. Il nostro paese, come gli Stati Uniti, non vuole che il gruppo di Shenzhen abbia un ruolo centrale nella rete 5G che collegherà milioni di dispositivi e sarà importante per la sicurezza nazionale.

Per questo l’azienda cinese aprirà a Roma un centro sulla cybersicurezza e ha sostituito l’ad della parte italiana del gruppo con Wilson Wang, manager con grande esperienza nei mercati difficili, proprio come si è mostrata l’Italia in questi mesi. L’ambasciata cinese a Roma prosegue poi le relazioni con il ministro degli Esteri Di Maio affinché le sue aziende non vengano discriminate.

Nel frattempo, Tim fa un passo indietro e torna ad affidare la rete 5G a tre fornitori: la svedese Ericsson, la finlandese Nokia e la cinese Huawei. Cambia, quindi, il suo piano di sfruttare solo Ericsson (60%) e Huawei (40%). Come racconta Repubblica, il colosso cinese rimane dentro, ma con un ruolo ridimensionato.

Tim ha sottolineato che si muove solo in un’ottica commerciale e non per eseguire i desideri del premier Conte. La riammissione in gioco di Nokia è infatti strategica perché Huawei ha problemi ad acquistare dal mercato statunitense. Le sue decisioni hanno allarmato l’azienda di Shenzhen, che pensa ad una strategia di rilancio.

Redazione

 

 

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