Attualità e politica

Conte e i malumori su Mes e Recovery Fund

Il premier Conte è in mezzo a due fuochi, quello del M5S che non approva il Mes, e quello del Pd che invece non concorda con la cabina di regia del Recovery Fund.

Il 10 dicembre si presenterà al Consiglio Europeo con una maggioranza spezzata e il giorno prima in Parlamento dovrà essere firmata la risoluzione che approva la riforma del Mes. Qualora i voti del M5S non bastassero, questo potrebbe essere un problema in Senato dove si rivelerebbe cruciale l’intervento di Forza Italia. Conte dovrà allora trovare un compromesso con il M5S, sostenendo come già fatto ieri da Gualtieri e Crimi, che il Paese non può rischiare di rimanere isolato in Europa con il suo veto al Mes e che l’Italia comunque non avrà bisogno di attingere dal fondo Salva-stati e punterà al Recovery Fund.

Proprio sul fronte dei 209 miliardi sorgono, però, gli altri malumori. Il Pd non ha apprezzato l’idea della cabina di regia di Palazzo Chigi insieme ai ministri più fedeli del Premier, Patuanelli e Gualtieri, e teme un accentramento delle scelte tutto su Conte. Anche Italia Viva di Renzi si è detta poco convinta della scelta, ma soprattutto il ministro Paola De Micheli non ha gradito l’esclusione dalla regia, visti i grandi investimenti previsti sul fronte trasporti. E per lo stesso motivo anche il ministro Sergio Costa non condivide le scelte di Conte, visti gli ingenti progetti di green deal.

Intanto il Premier cerca di placare i malumori specificando che il triumvirato avrà solo potere di vigilanza sull’esecuzione senza poteri decisori e informerà periodicamente il Ciae, di cui faranno parte tutti i ministri interessati.

Redazione

 

 

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