Economia

Pnrr, il Governo: «Sul Pnrr ci controlla la Ue, non la Corte dei conti»

Il sottosegretario all’Economia Federico Freni spiega le ragioni degli emendamenti dell’Esecutivo per frenare la magistratura contabile: “Intralciano la trattativa con Bruxelles”. (Sole 24 Ore)

“Sul Pnrr i controlli sono prima di tutto quelli della Commissione europea. In questa fase delicata, serve una collaborazione istituzionale tale da non pregiudicare alcun elemento della trattativa alla luce di verifiche che non sono quelle tipiche della Corte dei conti”. Nel suo intervento al Festival dell’economia di Trento nel panel dedicato a “Osservatorio Pnrr, bilancio e prospettive”, il sottosegretario al Mef, Federico Freni, sceglie le parole più dirette per motivare il progetto del Governo di limitare i controlli della Corte dei conti sugli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

In arrivo, come anticipato nei giorni scorsi dal Sole 24 Ore, ci sono gli emendamenti dell’Esecutivo per prorogare lo scudo erariale e per limitare l’azione del collegio del controllo concomitante. Si tratta delle verifiche in corso d’opera che i magistrati contabili avrebbero dovuto avviare fin dal 2009 e che sono diventati operativi solo nel 2021 proprio per accompagnare l’attuazione del Piano.

La loro declinazione pratica non è però piaciuta all’Esecutivo, soprattutto la delibera che ha contestato “il mancato raggiungimento della milestone” relativa alle stazioni di rifornimento a idrogeno per il trasporto stradale, evocando dunque la responsabilità dirigenziale per il rischio di perdere il relativo finanziamento comunitario.

Freni esplicita la necessità di garantire “una primazia dei controlli europei sui controlli nazionali” per evitare che obiezioni dei magistrati contabili finiscano per trasformarsi in ostacoli ulteriori nel già complicato negoziato con la Commissione Ue.

Ma il sottosegretario all’Economia va oltre. E spiega che gli esiti delle verifiche nazionali possono essere viziati anche “da alcune difficoltà del sistema Regis”, la piattaforma telematica del Mef dedicata al censimento delle misure del Recovery, che possono aver indotto le autorità di controllo a basarsi su “dati non corretti”.

Sul cantiere aperto della riscrittura del Piano, Freni rassicura: “Nelle prossime settimane la proposta italiana arriverà in porto”. Nell’ottica della “flessibilità” nell’uso di tutti i fondi europei a disposizione del Paese, chiesta a più riprese dal Governo, il sottosegretario anticipa inoltre che lo slittamento già annunciato da Fitto del termine per l’aggiudicazione del 100% dei lavori relativi agli asili nido potrà viaggiare sul binario delle risorse della coesione 2021-2027, che offrono un calendario allungato al 2029.

Redazione

 

 

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