Attualità e politica

Alessandro Vespignani: il fallimento di Immuni

Per Alessandro Vespignani, fisico e direttore del laboratorio della Northeastern University di Boston, non c’è più tempo per sbagliare.

L’app di Immuni si è rivelata insufficiente per il contact tracing. Oltre ad essere stata scaricata da 9 milioni di persone ma ad aver segnalato solo 900 positivi, è uno strumento fine a se stesso, non ha tutto il supporto post vendita. Quando si riceve la notifica di essere stati a contatto con un positivo, non c’è modo di parlare con un medico o di fare subito un test. La persona viene lasciata sola.

In Germania è stato istituito un call center nazionale per questa fase. Secondo Vespignani doveva essere fatto anche in Italia, era la buona occasione per assumere e formare giovani e disoccupati. Il fisico afferma a Repubblica che è necessario che una volta ricevuta la notifica da Immuni, ci sia un call center apposito a cui le persone possano rivolgersi per ricevere subito l’orario e il giorno in cui fare il tampone, senza dover attendere lunghe file.

Anche in Inghilterra il primo esperimento di app è stato fallimentare, ma poi il software è stato rivisto e migliorato. Tutte le testate nazionali lo hanno così rilanciato. Per Vespignani, anche in Italia si è ancora in tempo per modificare l’app Immuni, ma soprattutto per migliorare tutto il processo che c’è dietro. Non è infatti la tecnologia il problema.

Redazione

 

 

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