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Bankitalia: crescita economica dell’Italia appesa al gas russo

Le previsioni dell’economia del nostro Paese dipendono da un elemento decisivo: il gas russo. Le proiezioni della Banca d’Italia stimano il prodotto interno lordo italiano in aumento solo dello 0,3% il prossimo anno dal precedente +1,3% in relazione alle forniture e al prezzo del gas.

Le prospettive prevedono due scenari: uno di base e uno più avverso. Il primo presuppone che i flussi di gas dalla Russia verso l’Italia rimangano sui livelli degli ultimi mesi e che i prezzi delle materie prime siano coerenti con i contratti futures. Mentre nello scenario più avverso si ipotizza un’interruzione completa dei flussi di gas russo verso l’Europa e prezzi delle materie prime significativamente più elevati.

Nello scenario di base, riporta il Sole 24 Ore, la crescita del Pil dell’Italia è stata rivista al ribasso: sul 2023 si prevede una crescita limitata allo 0,3%, un intero punto in meno rispetto alle stime diffuse a luglio, mentre sul 2024 si prevede un +1,4%, a fronte del +1,7% stimato a luglio.

Alla contrazione del prodotto iniziata nella seconda metà del 2022 seguirebbe una modesta ripresa dal secondo trimestre del 2023, che si rafforzerebbe gradualmente in seguito. L’inflazione, invece, comincerà a scendere gradualmente nel corso del 2023 con la progressiva stabilizzazione dei prezzi dell’energia. Secondo proiezioni si collocherebbe all’8,5% nella media del 2022.

Nello scenario più avverso, invece, si ipotizza che le forniture dalla Russia siano permanentemente interrotte dall’ultimo trimestre dell’anno in corso e compensate grazie a una sostituzione con fonti alternative. I prezzi del petrolio e del gas si innalzano, portandosi a +50% rispetto allo scenario di base. A questi sviluppi si accompagnerebbe un rallentamento del commercio mondiale e una forte crescita dell’incertezza.

Redazione

 

 

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