Attualità e politica

Vincenzo Amendola a LaChirico: «La politica fiscale del 21 luglio funziona se investiamo tutti e 27 nella rivoluzione digitale»

Vincenzo Amendola, Ministro per gli affari Europei, è intervenuto nel corso della seconda giornata dell’evento “Rinascita Italia. The young hope”, promossa dall’associazione Fino a prova contraria.

«A febbraio/marzo vedevo un’Europa che discuteva del Covid senza contare l’elemento politico. Tra febbraio e luglio era un grande enigma: potevamo far sì che l’Europa crollasse o fare un’altra scelta; per fortuna ci si è incamminati su un’altra scelta. A marzo l’Europa era già un cadavere per tutti gli opinionisti dei quotidiani italiani. Oggi c’è una ripresa, ma è solo un primo passo. Ed è frutto di un accordo politico, che però dovrà essere implementato e sostenuto da scelte successive.

Ora attendiamo le elezioni degli Stati Uniti, ma oggi la nostra identità si costruisce in un mondo multipolare. L’autonomia strategica c’è: non contro qualcuno, ma per fare delle scelte. Abbiamo aspettato dieci anni, abbiamo aspettato le nostre priorità dopo il fallimento politico della vicenda della scorsa crisi finanziaria. La politica fiscale del 21 luglio funziona se investiamo tutti e 27 nella rivoluzione digitale, non contro un competitor o un alleato, ma a favore di una ricostruzione di una propria sovranità. Soprattutto dove passa il grande tema della privacy, che deve unire alleati che credono in una sicurezza generale.

L’accordo del 21 luglio è importante non perché è la panacea di tutti i mali, ma perché l’Europa si incammina su una strada non semplice. Il New Green Deal si innesta sull’accordo di Parigi: è una sfida di competizione, si farà a sportellate: non è il libro dei sogni. Serve grande coordinamento tra i 27».

Redazione

 

 

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