Attualità e politica

Draghi: 60 giorni per riscrivere (da solo) il Recovery Plan

Il premier Draghi ha sessanta giorni di tempo per rivedere e riscrivere il Recovery Plan da consegnare entro il 30 aprile a Bruxelles. Lo riscriverà da solo, insieme al ministro dell’Economia Daniele Franco, e a un gruppo ristrettissimo di consiglieri tra i quali il bocconiano Francesco Giavazzi e l’esperto di diritto amministrativo comparato Marco D’Alberti, professore alla Sapienza di Roma.

Come racconta Repubblica, dopo che l’Europa ha più volte ammonito l’Italia su un programma poco dettagliato, è lo stesso Draghi a volerci ora mettere le mani. Dovrà inserire un cronoprogramma, descrivere gli impatti economici dei progetti anche in termini occupazionali per far sì che Bruxelles conceda il primo anticipo delle risorse già a giugno.

L’ex presidente della Bce vuole così rilanciare la Ragioneria di Stato che conosce molto bene e che è stata negli ultimi anni relegata alla ricerca delle coperture finanziarie. Ora dovrà invece passare alle proposte di politica economica, per la felicità di molti dicasteri che si erano sentiti esclusi dall’ex ministro Gualtieri.

Decisamente accantonata dunque la proposta di governance di Conte fatta da sei super manager e trecento esperti. Per Draghi la parola d’ordine è pochi ma buoni. Serviranno poi partnership con i grandi gruppi, molti dei quali a controllo pubblico (da Enel a Snam) per selezionare e realizzare i progetti.

Redazione

 

 

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