EconomiaLE TASCHE DEGLI ITALIANI

Fisco e imprese, come cambia la manovra: transizione 4.0 e piano casa

Il governo ha presentato il suo maxi-emendamento «omnibus» alla manovra con misure e interventi per ulteriori 3,5 miliardi di euro destinati soprattutto a sostenere gli investimenti delle imprese. La portata della legge di Bilancio per il 2026 passa quindi da 18,7 miliardi di euro a oltre 22 miliardi. Queste le misure contenute nel maxi-emendamento, da Transizione 4.0 ai contributi dalle assicurazioni, dalla Zes all’iperammortamento. (Corriere della Sera)

Arriverà nel ‘29 una ritenuta d’acconto dell’1% al netto dell’Iva sulle fatture tra le imprese. La misura, spiega la relazione tecnica, ha un obiettivo anti-evasione. Sono escluse le imprese già soggette ad acconto, come le agenzie di intermediazione, i forfettari ma anche chi aderisce al concordato preventivo e all’adempimento collaborativo. Il gettito atteso è
cospicuo: 1,47 miliardi di euro a decorrere dal 2029.

Arrivano altri 1,3 miliardi per finanziare il credito d’imposta Transizione 4.0 sugli investimenti fatti entro quest’anno, i cui fondi sono andati esauriti. Rifinanziamento di 534 milioni anche per il credito di imposta della Zona economica speciale unica: anche in questo caso le richieste erano state molto superiori alle risorse, con la necessità di un riparto al 60%. Il 14% del credito sarà ora reintegrato.

La super deduzione degli investimenti delle imprese durerà fino al 2028, ma sarà ristretta ai soli beni di produzione Ue e viene cancellata la maggiorazione per gli investimenti relativi alla transizione green. Nel bilancio delle imprese la deduzione dei costi sostenuti potrà essere maggiorata del 180% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro, del 100% per quelli fino a 10 milioni e del 50% per quelli tra 10 e 20 milioni di euro.

Dopo l’aumento dell’Irap di 2 punti, e delle imposte sulla Rc Auto conducente che ricadrà sui clienti, arriva un nuovo contributo dalle assicurazioni. Entro il 16 novembre di ogni anno le compagnie verseranno un acconto pari all’85% del contributo sul premio delle assicurazioni dei veicoli e dei natanti dovuto per l’anno precedente. Con questa, che di fatto è un’anticipazione, nel bilancio ‘26 entrano 1,3 miliardi.

L’emendamento del governo sposta 780 milioni di fondi per il Ponte sullo Stretto al 2033. Lo spiega la relazione tecnica «alla luce dell’aggiornamento dell’iter amministrativo e del non perfezionamento degli impegni relativi alle somme iscritte in bilancio nell’anno 2025 in conto residui rinvenienti dall’anno 2024, prevedendo un incremento delle risorse nell’anno 2033 tale da lasciare inalterato il valore complessivo delle somme autorizzate». Sono stanziati 30 milioni di euro per il collegamento Cisterna-Valmontone, dal 2032.

Nel capitolo Politiche abitative al ministero delle Infrastrutture arrivano 300 milioni di euro in più: 150 nel 2026 e 150 nel 2027, per casa e assetto urbanistico. Al capitolo Edilizia statale ed interventi per pubbliche calamità sempre del Mit vengono assegnati 1,2 miliardi di euro – 800 milioni nel 2026 e 400 nel 2027 – per rifinanziare il Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche. Altri 300 milioni (150 nel 2026 e 150 nel 2027) vanno al capitolo Politiche passive del lavoro del ministero del Lavoro.

Dal 2026 cresce dello 0,1% annuo il tetto di spesa per l’acquisto diretto dei farmaci: la misura ha un costo di 140 milioni di euro annui che arrivano dal Fondo per i farmaci innovativi che quindi dal 2026 passa da 1.300 milioni di euro a 1.160 milioni annui. Nel testo base del ddl Bilancio era già previsto un aumento di 0,2 punti. Arriva anche la possibilità per l’Inps di avvalersi di medici specializzandi – fuori dall’orario della formazione – per svolgere le visite fiscali per accertare la malattia dei lavoratori.

L’emendamento del governo tocca anche il Pnrr dopo la rimodulazione in sede Ue. Oltre 7 miliardi dei fondi del Piano dal 2026 vengono riversati nelle entrate del bilancio dello Stato: 5.943 milioni nel 2026; 1.000 nel 2027; 159 nel 2027 con effetti sull’indebita-mento netto nei tre anni.
Nel 2026, viene rifinanziato con altri 3 milioni di euro il Fondo per l’Erasmus italiano, per borse di studio a studenti iscritti ai corsi di laurea o laurea magistrale, che partecipano a programmi di mobilità.

Redazione

 

 

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