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Riserve auree: spetta a Bankitalia la gestione dell’oro

L’oro delle riserve italiane viene detenuto e gestito da Bankitalia. Questo è chiarisce la Presidente della BCE Christine Lagarde, rispondendo ad una domanda su una questione sollevata di recente da un emendamento presentato da Fratelli d’Italia alla Legge di Bilancio, in cui si affermava un principio molto chiaro e potenzialmente dirompente: “Le riserve auree gestite e detenute dalla Banca d’Italia appartengono allo Stato, in nome del popolo italiano”.

Una sottolineatura non casuale, che potrebbe creare attriti fra Roma e Francoforte, anche perché l’Italia è il terzo detentore di oro dopo Stati Uniti e Germania, per un totale di 2.452 tonnellate, pari a circa 280 miliardi di euro ai valori correnti. Una cifra enorme, che supera anche la dimensione del PNRR.

Precisare che la proprietà è “dello Stato, per conto del popolo italiano”, non è un cavillo formale, ma una questione sostanziale, poiché significherebbe dare allo Stato un titolo per poterne anche disporre in caso di necessità, mentre attualmente l’oro delle riserve viene gestito da Bankitalia che è soggetto “indipendente” e può “disporne” – secondo la formulazione adottata dai trattati europei – per finalità di politica monetaria, per assicurare la stabilità finanziaria, non solo dell’Italia, ma dell’area euro nel suo complesso. L’ingresso nell’Euro ha infatti implicato la cessione della sovranità monetaria e favorito l’ingresso di Bankitalia in un sistema di banche centrali guidate dalla BCE.

“Il trattato afferma molto chiaramente che la detenzione e la gestione delle riserve appartengono alla banca centrale nazionale di ciascuno Stato membro, e la Banca d’Italia non è diversa da qualsiasi altra banca centrale nazionale o da qualsiasi altro Stato membro. Quindi la Banca d’Italia ha il dovere di detenere e gestire tali riserve”, ha spiegato Lagarde. Un concetto ribadito anche in un parere inviato al MEF in merito all’emendamento presentato da FdI sulle riserve auree.

La Presidente dell’Eurotower ha poi sottolineato che “non è chiaro alla BCE quale sia la concreta finalità della proposta di disposizione”, ma “le Autorità italiane sono invitate a riconsiderare la proposta di disposizione, anche al fine di preservare l’esercizio indipendente dei compiti fondamentali” di Bankitalia, come stabilito dai trattati europei.

Redazione

 

 

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