L’Europa è diventata più vulnerabile, anche a causa della nostra dipendenza da Paesi terzi per la sicurezza e per l’approvvigionamento di materie prime critiche. Gli shock globali si sono intensificati, con l’aumento dei dazi statunitensi, l’invasione russa dell’Ucraina e la crescente concorrenza della Cina. Allo stesso tempo, il nostro mercato interno è rimasto fermo, soprattutto nei settori che plasmeranno la crescita futura, come la tecnologia digitale e l’intelligenza artificiale, così come in quelli che la finanzieranno, come i mercati dei capitali». (Sole 24 Ore)
È quanto ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde nel suo intervento al 35esimo congresso bancario europeo a Francoforte in cui ha ricordato di aver sollevato questi medesimi temi nel suo primo discorso come presidente Bce nel 2019.
«Altri sei anni di inattività, e di crescita mancata, non sarebbero solo deludenti. Sarebbero irresponsabili. I passi che l’Europa dove compiere – ha aggiunto – non sono fuori dalla nostra portata». Fra questi, Lagarde ha citato l’eliminazione delle barriere interne al commercio e l’estensione del meccanismo di voto a maggioranza qualificata alle aree da cui dipende la crescita futura.





