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Se scoppia la bolla dell’AI, nessuno è al riparo, avverte il Ceo di Google

L’ondata di investimenti nell’intelligenza artificiale è straordinaria, ma è anche segnata da “elementi di irrazionalità”. A dirlo è il CEO di Alphabet, Sundar Pichai, in un’intervista esclusiva alla BBC nella sede di Mountain View. Il monito è chiaro: se la bolla dell’IA dovesse scoppiare, nessuna azienda sarebbe immune, Google compresa. (Rai News)

Pichai sottolinea come l’attuale ciclo di investimenti abbia raggiunto dimensioni senza precedenti. Google, per esempio, è passata da meno di 30 miliardi di dollari di spesa annua a oltre 90 miliardi, mentre l’intero settore ha superato la soglia del trilione di dollari destinati a infrastrutture e sviluppo.

Una corsa alimentata dalla crescente domanda di strumenti come Gemini, dai nuovi superchip proprietari e dalla competizione sempre più serrata con OpenAI e gli altri protagonisti globali.

Secondo Pichai, l’entusiasmo per il potenziale dell’intelligenza artificiale è ampiamente giustificato, ma, come accadde con Internet negli anni ’90, si rischia di “andare fuori giri”. Anche allora, ricorda, gli investimenti furono eccessivi, ma nessuno mette in dubbio l’impatto e la portata storica della digitalizzazione. L’IA, afferma, avrà un impatto altrettanto profondo, ma il settore deve essere pronto a gestire i momenti di crisi dello sviluppo.

Il CEO riconosce che un eventuale scoppio della bolla avrebbe ripercussioni trasversali: “Non c’è azienda al riparo”. Google, tuttavia, ritiene di possedere una posizione più solida grazie al suo “full stack”, che va dai chip alle piattaforme come YouTube, dai modelli agli avanzati laboratori di ricerca.

Il manager mette però in guardia anche sull’enorme fabbisogno energetico dell’IA: secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, i data center rappresentavano già l’1,5% dei consumi globali nel 2023. Una sfida che, secondo Pichai, richiede infrastrutture e fonti rinnovabili più ambiziose per non frenare l’innovazione e la crescita. L’IA cambierà professioni, competenze e processi: “Chi saprà usare questi strumenti avrà più successo”, afferma Pichai, ma per non ripetere gli errori del passato serviranno prudenza e una visione di lungo periodo.

Redazione

 

 

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