“L’incertezza sulle prospettive economiche è diminuita ma resta elevata”, ha affermato la banca centrale nel comunicato diffuso al termine della due giorni di riunione. (Sky TG24)
La Fed lascia i tassi di interesse invariati nonostante il pressing di Trump. Il costo del denaro resta fermo tra il 4,25% e il 4,50%, livello al quale sono da dicembre. Ma la previsione resta per due tagli nel 2025 da un quarto di punto, per una riduzione complessiva del costo del denaro dello 0,50%. “La Fed dovrebbe tagliare”, ha detto il presidente nel pomeriggio, affermando che i tassi dovrebbero essere 2,5 punti più bassi e se così fossero “risparmieremmo miliardi di dollari sul debito. Ma Powell non lo farà, sta facendo un cattivo lavoro. Non è intelligente, è uno stupido. Mi odia”, aveva detto.
Pur non toccando il costo del denaro, dunque, la banca centrale conferma la sua intenzione di voler ridurre quest’anno i tassi di complessivi 50 punti base, con due sforbiciate da un quarto di punto. “L’incertezza sulle prospettive economiche è diminuita ma resta elevata”, ha affermato la banca centrale nel comunicato diffuso al termine della due giorni di riunione. E l’incertezza si fa sentire sulle stime di crescita: il pil è previsto crescere nel 2025 dell’1,4%, in deciso rallentamento rispetto allo scorso anno e meno dell’1,7% precedentemente previsto. Per il 2026 si prevede un’accelerazione all’1,6%. Il tasso di disoccupazione salirà invece al 4,5% mentre l’inflazione al 3%. “L’economia è in una posizione solida”, ha detto Powell assicurando l’impegno della Fed a perseguire il raggiungimento dei suoi due obiettivi, quelli della stabilità dei prezzi e della massima occupazione.