Con 122 miliardi in nove mesi, oltre un quarto del totale, è sempre la Lombardia a sopravanzare di gran lunga le altre regioni nelle vendite oltreconfine. I dati Istat territoriali, relativi al terzo trimestre mettono in luce una forte crescita congiunturale delle esportazioni per il Sud e Isole (+7,9%), un aumento più contenuto per il Nord-est (+1,7%) e una flessione per il Nord-ovest (-2,4%) e per il Centro (-3,9%). (Il Sole 24Ore)
Nel periodo gennaio-settembre 2023, la crescita su base annua dell’export nazionale in valore mostra importanti differenziazioni territoriali: l’aumento delle esportazioni è elevato per il Sud (+15,9%), più contenuto per il Nord-ovest (+3,5%), modesto per il Nord-est (+0,2%), mentre si rileva una flessione per il Centro (-1,6%) e una più decisa contrazione per le Isole (-20,2%).
Nei primi nove mesi dell’anno, le regioni più dinamiche all’export sono Campania, Calabria , Molise, Abruzzo, Basilicata, Piemonte – che da solo contribuisce per 0,9 punti percentuali alla crescita tendenziale dell’export nazionale – e Toscana. Per contro, si segnalano le dinamiche negative di Sardegna, Valle d’Aosta, Sicilia, Lazio e Marche.
Nello stesso periodo, l’aumento delle vendite di autoveicoli dal Piemonte e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Campania e Toscana spiega per 1,5 punti percentuali la crescita dell’export nazionale; un ulteriore contributo di 1,2 punti deriva dalle vendite di macchinari e apparecchi non classificati altrove da Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Toscana. Differentemente, la contrazione dell’export di prodotti petroliferi raffinati da Sicilia e Sardegna fornisce un contributo negativo di 0,8 punti percentuali alla variazione delle esportazioni; un ulteriore contributo negativo di pari entità è fornito dalle minori vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Lazio, Marche ed Emilia-Romagna.
