Economia

Acea investe per l’acqua, ora serve una rete nazionale

Acea, primo operatore per i servizi idrici in Italia, è artefice di una campagna di investimenti miliardaria. Sotto la guida dell’amministratore delegato Fabrizio Palermo, investirà 1,2 miliardi per raddoppiare lo storico acquedotto del Peschiera; poi una cifra imponente per il termovalorizzatore della Capitale se si aggiudicherà la gara che il sindaco Roberto Gualtieri indirà ad agosto. (Repubblica)

Fabrizio Palermo, amministratore delegato di Acea, il primo operatore di servizi idrici in Italia, dichiara che investirà 1,2 miliardi di euro per raddoppiare lo storico acquedotto del Peschiera: “Questa opera imponente, che si dirama per 130 chilometri di tubature, ha 83 anni. Tanti. È necessario creare un struttura parallela, moderna, che metta in sicurezza la fornitura per 3 milioni di abitanti di Roma e per due altre città chiave: Fiumicino – con l’aeroporto più importante del Paese – e Civitavecchia, Capitale del turismo delle crociere”. E ancora: “Tutti i settori strategici hanno una grande infrastruttura nazionale: le tlc, l’elettricità, il metano. L’acqua, invece no. Ed è allarmante perché senza elettricità puoi sopravvivere, senza acqua no. Noi non possiamo prevedere dove e quando pioverà. Quindi dovremmo essere pronti a raccogliere l’acqua dovunque piova per spostarla, dovunque serva”. Palermo poi rivela che “già oggi Acea usa l’intelligenza artificiale. Le nostre reti idriche sono presidiate da sensori che monitorano i flussi di acqua con sistemi di rilevazione digitale e logiche predittive. Algoritmi che consentono di abbattere i guasti fino al 25%”.

“A Roma stiamo partendo con il più grosso progetto infrastrutturale dell’idrico d’Italia, con un investimento di 1,2 miliardi, ovvero il raddoppio del Peschiera. Tuttavia nella capitale il 30% dell’acqua viene ancora da un acquedotto di derivazione romana, per cui bisogna fare qualche riflessione”, ha osservato Palermo.

“Gli ambiti territoriali, frutto di una legge di 30 anni fa, sono a volte di dimensioni provinciali. La gestione di un ciclo dell’idrico sulla provincia è subottimale. I finanziamenti possono essere centrali o locali.

Oggi la tariffa rispetto alla media europea è bassa, sicuramente deve essere incentivata per certi settori che usano l’acqua come fattore produttivo, ma nel complesso bisogna trovare una economicità del sistema”, ha concluso.

Redazione

 

 

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