Economia

ENI Award: nominati i vincitori per l’edizione 2023

Eni rende noti i nomi dei ricercatori e scienziati vincitori della quindicesima edizione di Eni Award, il premio istituito nel 2007 e divenuto nel corso degli anni un punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca nei campi dell’energia e dell’ambiente. Eni Award ha lo scopo di promuovere innovazioni d’avanguardia in ambito efficienza energetica, rinnovabili, decarbonizzazione e tutela dell’ambiente stimolando le nuove generazioni di ricercatori nel loro lavoro, a testimonianza dell’importanza che Eni attribuisce ai talenti, alla ricerca scientifica e all’innovazione. (Teleborsa)

Il premio Transizione Energetica, uno dei tre riconoscimenti principali, che valorizza le migliori innovazioni per la decarbonizzazione del sistema energetico, è stato assegnato ex aequo a Yu Huang, della University of California (Los Angeles, USA) e Jeffrey R. Long, della University of California (Berkeley, USA).

La Professoressa Yu Huang ha sviluppato materiali elettrodici ad elevate prestazioni per Hydrogen Fuel Cells (HFC). Tale risultato è stato raggiunto progettando e preparando catalizzatori in cui le nanoparticelle di platino e cobalto sono protette con strati grafenici, una sorta di “nano tasca”, che ne garantisce sia l’elevata efficienza sia la stabilità in condizioni operative. Ha inoltre sviluppato degli speciali nanofili di platino con un’elevata area superficiale adatti ad essere usati nelle Proton Exchange Membrane Fuel Cell (PEMFC) per le automobili di nuova generazione con zero emissioni.

Il professor Jeffrey R. Long ha introdotto il concetto innovativo di assorbimento cooperativo nei materiali Metal Organic Framework, (MOF) funzionalizzandoli opportunamente e permettendo la separazione selettiva ed efficiente di anidride carbonica, monossido di carbonio e ammoniaca da miscele gassose diluite. Ha inoltre dimostrato sperimentalmente le elevate prestazioni in termini di capacità adsorbente, rigenerabilità e stabilità di questi materiali nella cattura dell’anidride carbonica dall’aria (DAC, Direct Air Capture).

Il premio Frontiere dell’Energia, per ricerche sulle fonti rinnovabili e sullo stoccaggio dell’energia, è stato assegnato al professor Matthew Rosseinsky, della University of Liverpool (UK), per il suo approccio innovativo di applicazione di tecniche di machine learning all’individuazione automatizzata di nuovi materiali con proprietà avanzate. L’integrazione di nuovi strumenti digitali con l’esplorazione di strutture chimiche mai riportate prima apre nuove prospettive nel campo della scienza dei materiali per applicazioni energetiche. Ha così progettato ossidi con bassa conduttività termica per usi termoelettrici e rivestimenti termici per turbine, perovskiti prive di piombo per fotovoltaico, nonché materiali con elevate proprietà di trasporto per batterie al litio allo stato solido e superconduttori a base nickel.

Il premio Soluzioni Ambientali Avanzate, dedicato a ricerche per la salvaguardia e l’uso sostenibile delle risorse naturali, è stato assegnato a Thalappil Pradeep, dell’Indian Institute of Technology, Madras (India). Il professor Pradeep ha scoperto nanomateriali avanzati, sostenibili ed economici per la rimozione di contaminanti tossici (quali arsenico, fluoruri, uranio, metalli pesanti, solidi disciolti e microorganismi) dall’acqua. Queste tecnologie sono sostenibili ed economiche; sono già state sviluppate e applicate per rendere potabile l’acqua a 1.3 milioni di persone ogni giorno in India.

La sezione Giovani Talenti dall’Africa, istituita nel 2017 in occasione del decennale di Eni Award e dedicata ai giovani talenti dal Continente Africano, conferisce, in questa edizione, quattro premi, assegnati a Gloria Amo-Duodu della Durban University of Technology (Sud Africa), a Elshaday Mulu Fetene della Moi University (Kenya), a Tsion Ayalew Kebede della Addis Ababa University (Etiopia) e a Natnael Tilahun Sinshaw della Addis Ababa University (Etiopia). I vincitori ricevono una borsa di studio per sostenere un corso di dottorato della durata di tre anni presso un’università italiana per proseguire le loro ricerche.

Amo-Duodu ha proposto un’attività sullo sfruttamento del biogas prodotto da scarti alimentari come fonte innovativa di energia in Ghana, paese di provenienza della vincitrice. Fetene si occuperà della produzione di bio-idrogeno dagli scarti del mercato ortofrutticolo, particolarmente abbondanti in Etiopia, utilizzando come catalizzatori materiali naturali e sintetici a basso costo. Kebede seguirà la costruzione di un modello predittivo per gli effetti del climate change sulla disponibilità locale di acqua, analizzando i dati storici disponibili tra il 1992 e il 2022. Sinshaw, infine, svilupperà un modello predittivo, usando sistemi di deep learning, per riconoscere in tempo reale le malattie che colpiscono le coltivazioni.

Per la sezione Riconoscimento all’Innovazione Eni, che elegge i progetti più innovativi sviluppati da ricercatori ed esperti tecnici Eni, sono stati premiati: Aldo Bosetti, Carmen Samà (Eni), Luca Madia, Massimo Zampato (Eniprogetti) per aver brevettato un reattore shell & tube per processi di ossidoriduzione ad alte temperature, da abbinare, ad esempio, agli impianti solari a concentrazione.

Redazione

 

 

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