Con la pandemia gli adolescenti hanno visto la loro vita cambiare improvvisamente, non potendo più incontrare i loro amici, frequentare la scuola o fare sport.
Secondo l’indagine di Cittadinanzattiva, che coinvolge 5713 ragazzi tra i 14 e i 19 anni, più di uno su tre (37%) ha avuto l’esperienza diretta di persone vicine contagiate e uno su quattro ha subito anche una perdita. Il 63% degli intervistati è connesso oltre tre oltre al giorno, quando è disconnesso ascolta musica (57%), incontra gli amici (55%), ora che è possibile farlo, e poco meno della metà (48%) parla con i genitori.
Sebbene ora le attività stiano riaprendo e un ritorno alla normalità sembra sempre più concreto, gran parte dei giovani hanno riversato lo stress e la sofferenza di questi mesi nell’alcol e nel fumo. È aumentato l’accesso a materiale pornografico (30%), il consumo di tabacco (31%) e di alcolici (24%), l’utilizzo di droghe (13%) e il gioco d’azzardo (10%). Poco meno della metà (43,3%) dichiara di non aver utilizzato nell’ultimo anno farmaci o prodotti per la salute
Un anno reclusi in casa, con possibilità di avere relazioni interpersonali solo via web, ha cambiato i rapporti con i propri compagni nella metà del campione. Ciò che è emerso è che i ragazzi son attraversati da un senso di incertezza e angoscia (57%), si sentono irritabili (37%), annoiati (53%), soli (30%) e tristi (33%), distratti (36%) e privi di interessi (32%).
