Entro il 2030 le aziende europee del tessile, abbigliamento, della pelle e delle calzature avranno bisogno di 600mila nuovi lavoratori, sia per far fronte ai pensionamenti, ma anche per rispondere alla richiesta di nuovi profili professionali, legati soprattutto alla sostenibilità e all’innovazione digitale.
È il dato emerso da uno studio effettuato da Euratex, la confederazione europea del tessile e abbigliamento, presentato in occasione del convegno “Il futuro dell’industria della moda” organizzato a Firenze dal programma europeo Skills Smart 2030 Tclf.
Come scrive Il Sole 24 Ore, questi quattro settori oggi danno lavoro a circa 2 milioni di persone, con l’Italia che guida la classifica del numero di addetti, circa 410mila. Il nostro Paese è anche quello con l’età media più alta d’Europa, con gli addetti over 50 che sono passati dal 22% nel 2009 al 36% del 2020.
Per questo, spiega Euratex, c’è il rischio che nei prossimi anni le risorse umane scarseggino e sia difficile reperire profili professionali adeguati alle nuove esigenze dell’industria.