Il governo cinese ha deciso di vietare tatuaggi, rimuovere o almeno evitare di esporre quelli già esistenti ai calciatori della Nazionale per “dare il buon esempio alla società”. Il divieto arriva direttamente dalla China Sports Administration, l’agenzia del governo cinese che gestisce le attività sportive nel paese, in linea con il ministero dello Sport e riguarda sia la nazionale maggiore maschile che quella femminile e le nazionali Under 23.
La decisione di Pechino rientra nell’ambito di un piano mirato alla “ripresa del controllo sulla gioventù” e in opposizione ad una decadenza morale proveniente dall’estero.
I tatuaggi sono molto popolari tra le generazioni più giovani, soprattutto negli ultimi anni, ma nei loro confronti c’è un vecchio e radicato stigma sociale sia per la concezione del corpo che predica il confucianesimo e la cultura cinese, sia per il significato che questi hanno nella storia della criminalità in Asia.
