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Unilever sperimenta la settimana corta: aumenta la produttività

Unilever sperimenterà la settimana corta, fatta solo di quattro giorni, pagando i dipendenti comunque per 5 giorni. Comincia dalla sua sede neo zelandese un periodo di 12 mesi al termine del quale, se sarà aumentata la produttività dei lavoratori, questa modalità verrà estesa a tutti i 155.000 dipendenti sparsi per il mondo.

L’obiettivo è concentrare i task lavorativi che di solito si svolgono dal lunedì al venerdì in soli quattro giorni, senza però prolungare l’orario di lavoro. In questo modo si andrebbe a migliorare la salute e il benessere psicofisico dei lavoratori e, conseguentemente, la loro produttività.

Prima di Unilever già alcune aziende avevano introdotto la settimana corta. Tra queste Microsoft, che ha dichiarato che la produttività dei dipendenti è aumentata quando, per il mese di agosto dello scorso anno, ha offerto una settimana di 4 giorni al suo staff in Giappone, paese dove gli orari di lavoro sono tra i più lunghi al mondo.

Nick Bangs, amministratore delegato di Unilever in Nuova Zelanda, ha dichiarato di essersi ispirato a Andrew Barnes, fondatore di Perpetual Guardian, una società neozelandese di pianificazione immobiliare, che nel 2018 aveva dato ai suoi 240 dipendenti un giorno di ferie a stipendio pieno alla settimana per due mesi. Questa novità aveva portato ad un aumento della produttività che poi era diventata ordinaria nella vita dell’azienda.

Da allora Barnes ha creato un gruppo no-profit per promuovere la settimana corta e anche il primo ministro neozelandese Jacinda Ardern sostiene queste misure che potrebbero rafforzare il turismo interno.

Redazione

 

 

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