Attualità e politica

Cipriani (Harry’s Bar): “Sì al green pass nei ristoranti purché lo Stato controlli i mezzi pubblici”

“Io darei il certificato di immunizzazione anche a chi si è vaccinato con lo Sputnik o con la dose cinese”, a parlare è Arrigo Cipriani, proprietario dello storico Harry’s Bar di Venezia.

Sul green pass l’imprenditore si dice concorde: “Mi sembra giusto, noi non ci sottraiamo, purché lo Stato ci garantisca gli stessi controlli sulle persone che viaggiano con i mezzi pubblici”, spiega in un’intervista a Libero. “Con la pandemia abbiamo perso l’80% del fatturato, ora siamo tornati al 50%. Ma si vede che la gente ha di nuovo voglia di vivere e incontrarsi. Anzi le dirò di più. La pandemia in un certo senso ci ha migliorato”.

“Il mondo la ristorazione e il lusso si sono sempre divisi tra l’aspetto formale o esteriore e quello intrinseco, la vera anima, quella che fa la differenza. Il Covid ha portato a rivalutare delle cose che valgono davvero, dell’anima e della passione. Le persone hanno una consapevolezza diversa”, spiega Cipriani.

Il ristorante può riuscire a far vincere la paura alle persone: “Mettendoli a loro agio. Regalandogli libertà ma al tempo stesso controllando all’ingresso che tutti gli ospiti abbiano il Green pass o areando i locali 17 volte al giorno. Proprio come facciamo noi”.

Redazione

 

 

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