Attualità e politica

Valter Mainetti (Sorgente Group): “Sono cresciuto con Aldo Moro. Io un editore liberale”

“La notte dormo quattro, cinque ore, leggo molto di storia e navigo”, a parlare è Valter Mainetti, azionista di riferimento del Gruppo Sorgente, holding attiva nei settori di editoria, immobiliare e finanza.

“Chi mi ha insegnato di più? Mio padre e Aldo Moro, perché mio padre è stata una presenza molto importante negli anni della mia prima giovinezza. Moro, sicuramente, ha saputo completare, con il suo magistero e il suo esempio, il mio percorso di crescita”, afferma il Professore in un’intervista a L’Intellettuale Dissidente.

“Conobbi Aldo Moro nel febbraio del 1971; un giorno incontrai un amico, studente di Scienze Politiche, e mi disse che stava andando a seguire una lezione del Ministro degli Esteri (all’epoca Moro rivestiva quell’incarico). L’incontro stuzzicava la mia curiosità. E da quel giorno nacque un bellissimo legame che durò fino a quando venne ucciso. Mi sembra doveroso dire che Moro fosse abituato ad avere rapporti molto umani con gli studenti. Si fermava spesso a parlare con noi nei corridoi alla fine delle lezioni e si dedicava moltissimo alla sua attività di professore, nonostante i suoi impegni”, racconta il professor Mainetti.

Madre americana, ben presto anche il figlio Valter ha seguito le sue orme in America: “Dopo aver fatto per diversi anni edilizia sociale, ho cominciato a lavorare in America proprio perché, grazie anche a mia madre, i legami con gli Stati Uniti non si erano mai interrotti. Non appena in Italia è stato possibile creare fondi di investimento immobiliare, che negli USA esistevano già da tempo sotto forma di REIT, ho intrapreso la strada della finanza immobiliare. Con il Gruppo abbiamo acquisito immobili iconici cercando di sposare questa attività, senza perdere di vista la passione per l’arte, e per l’architettura in particolar modo”.

Valter Mainetti è infatti il fondatore, insieme alla moglie Paola, della Fondazione Sorgente Group, nata con lo scopo di valorizzare, promuovere e divulgare, sia a livello nazionale che internazionale, tutte le espressioni della cultura e dell’arte appartenenti al nostro patrimonio culturale. “Il mio amore per l’arte da un lato nasce perché mio padre era un importante collezionista; dall’altro, lavorando molto in America, è consuetudine che chi fa impresa investa parte del proprio patrimonio nell’arte”, spiega Valter Mainetti.

“Attraverso la Fondazione abbiamo finanziato la pubblicazione di libri d’arte. E Il Foglio, che è un giornale molto particolare, ci ha permesso di ampliare questo progetto. Diciamo che l’acquisizione del giornale è nata grazie anche a delle chiacchierate avute con Giuliano Ferrara. E, quando si è prospettata la possibilità di acquistarlo, non mi sono tirato indietro”.

Proprio in relazione a Il Foglio, Mainetti si considera un editore fin troppo liberale, oltre ad essere molto soddisfatto del quotidiano: “È un giornale che si rivolge ad una cerchia intellettuale importante del nostro Paese; è fatto bene, curato, ben diretto da Cerasa e sempre ispirato dal suo fondatore, Ferrara”.

Nella sua vita da imprenditore Valter Mainetti ha ottenuto tante soddisfazioni, supportato da una famiglia solida alle spalle e da sua moglie Paola: “Il potere del denaro dà molte possibilità sia come soddisfazione personale sia per il fatto di veder concretizzate delle idee di lavoro altrimenti impensabili e irrealizzabili. Il potere, se usato con intelligenza, può fare solo bene. Non mi sento solo: sono riuscito, nonostante gli impegni lavorativi, a costruire una bella famiglia, grazie al supporto costante di mia moglie Paola. Anche in azienda ho tanti collaboratori sinceri e fedeli e sapere che il lavoro di molte persone dipende dalle mie scelte e dalla mia volontà è solo fonte di coraggio e di entusiasmo”.

Sugli affari in Italia l’imprenditore a capo di Sorgente Group afferma: “In tutta onestà, non ho mai avuto problemi, economici e sociali, a fare affari nel nostro Paese, tutt’altro. L’Italia è come una nave che va per traverso ma, avendo motori molto potenti, alla fine riesce a stare sempre al passo con navi molto più potenti”.

Redazione

 

 

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