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Verso il futuro a zero emissioni: il Gruppo FS Italiane e gli scenari per una mobilità sostenibile

Ventuno miliardi di euro in nuove gare saranno un motore di rilancio dei prossimi anni, una boccata di fiducia nel futuro che il Gruppo FS Italiane mette in campo con progetti e appalti, che genereranno posti di lavoro, Pil, e valore condiviso. E soprattutto attraverso la realizzazione di infrastrutture per ridurre il divario tra Nord e Sud e mettere a diposizione dei cittadini strumenti di mobilità capillare e sempre meno inquinanti. La pandemia ha messo a dura prova il sistema dei trasporti: l’Indicatore Trasporti Confcommercio d’altronde registra nel 2020 un drastico calo della mobilità di media – lunga percorrenza proprio legata al blocco degli spostamenti e all’impossibilità di viaggiare per lavoro, a fronte di una modalità di smart working e di digitalizzazione delle fasi di lavoro che ha riguardato milioni di lavoratori e di aziende. “La crisi pandemica ancora in corso sta rappresentando contestualmente una forte discontinuità strategica e operativa e un’opportunità per abilitare un percorso di resilienza trasformativa che consenta al Gruppo FS Italiane e alle società che ne fanno parte di emergere più forti facendo leva sull’esperienza maturata a partire da marzo 2020” dice Gianfranco Battisti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di FS Italiane. Quale sarà la mobilità del futuro?

Alta velocità al Sud

I treni ad alta velocità non serviranno più solo le grandi città, ma allargheranno la rete anche alle città medie/piccole e alle località turistiche. L’Alta velocità si estenderà al Sud accorciando l’Italia. Tra un paio di anni si potrà percorrere la distanza Bari-Napoli in poco più di due ore così come sono al vaglio i lavori per il potenziamento dell’AV/Alta Capacità tra Salerno e Reggio Calabria. Un’opera che il ministro per le Infrastrutture e le mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, ha definito di significato storico per contribuire a ridurre il gap infrastrutturale del Mezzogiorno, promuovendo una nuova stagione di sviluppo omogeneo del Paese. L’Alta velocità quindi non sarà solo come l’abbiamo pensata finora, ma andrà incontro, come tutto il sistema trasporti del futuro, ai cambiamenti nelle abitudini di vita e di lavoro, indotti dalla pandemia. Nel nome di una accessibilità diffusa.

Una nuova mobilità regionale

Ma cambia anche la mobilità regionale, quella che finora vedeva soprattutto il traffico giornaliero di pendolari – studenti e lavoratori – che la pandemia ha costretto a spostarsi per lo stretto necessario, in nome dello smart working e della dad come misure per contrastare la diffusione del covid. Le stazioni diventano hub intermodali dove, una volta scesi dal treno, per gli spostamenti più lunghi si possono utilizzare biciclette, monopattini elettrici e gli altri mezzi ecologici per il primo e ultimo miglio. Già ora è possibile con il biglietto del treno trasportare gratuitamente biciclette e monopattini pieghevoli (elettrici e non), hoverboard e monowheel. Trenitalia ha attivato partnership con le aziende di sharing e di micromobilità con una offerta di servizi capillare e a zero emissioni.

Mims: 4 milioni di euro per piste ciclabili tra stazioni e Università

Investimenti in arrivo anche per le piste ciclabili che collegano le stazioni alle università per agevolare nelle città l’uso di un mezzo sostenibile, garantendo però il massimo della sicurezza con percorsi dedicati. Lo prevede un decreto del Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili con una prima tranche di finanziamenti di circa 4 milioni di euro e di fondi aggiuntivi per altri 11 milioni di euro. Promosso insieme ad RFI (Gruppo FS Italiane), il progetto prevede la realizzazione di aree di sosta delle biciclette con rastrelliere presso le stazioni dove saranno implementati impianti di illuminazione e videosorveglianza e le rampe delle scale avranno le apposite canaline per il trasporto delle bici.

Micromobilità nelle regioni meridionali: al via il bando di Fondazione con il Sud

Nel solco di un rinnovato interesse per ridurre il gap infrastrutturale tra Nord e Sud del Paese si inserisce anche il bando di concorso della Fondazione con il Sud che seleziona, entro il 19 maggio prossimo, forme di mobilità sociale e di condivisione dei veicoli in aree urbane e peri-urbane o in aree interne delle regioni meridionali. I nuovi trend della mobilità vedono inoltre treni sempre più green e sostenibili a ridotto impatto ambientale e la comparsa del vettore idrogeno, quale nuova frontiera delle fonti di energia sostenibile per il settore dei trasporti.

Redazione

 

 

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