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La barba dei soldati israeliani finisce alla Corte Suprema

Ptor Zakan in ebraico significa “esenzione dal radersi” ed è lo slogan di chi si batte in Israele per lasciare la facoltà di scegliere se tenere la barba lunga a chiunque lo desideri, compresi i soldati.

Come racconta il Corriere della Sera, la barba lunga è un elemento caratteristico degli israeliani e dal 2016 lo Stato Maggiore ha deciso di inserire nel regolamento una clausola che impone ai militari israeliani di radersi, in quanto “i nostri soldati erano i soli ad esibire tutte quelle barbe lunghe, a volte è un segno di trascuratezza che si trasferisce in battaglia”.

La decisione è finita davanti alla Corte suprema perché i militari ortodossi sono riusciti ad ottenere la dispensa dal taglio grazie all’intervento dei rabbini militari, ma non è successo lo stesso per i componenti laici. Motivo per cui il giudice ha deciso di evitare effetti discriminatori per chi dimostra, anche se non religioso, che la barba lunga è un elemento costitutivo della sua identità.

Le richieste speciali, in seguito a questa decisione del tribunale, sono state tantissime, ma poche sono state accolte. Per questo 17 soldati hanno deciso di lanciare una petizione alla Corte e hanno raccolto su Facebook oltre 30mila euro per sostenere le spese legali. Si battono affinché le autorità si concentrino sulle forze e sull’investimento di tempo e risorse e non su questioni che creano malcontento tra chi parte per la leva, che, oltretutto, nonostante l’obbligo, sono sempre meno.

Il simbolo della campagna è lo stemma di Tsahal, le forze di difesa israeliane, effigiato da una lunga barba.

Redazione

 

 

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