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Crisi energetica: in Italia pronte a ripartire 7 centrali a carbone

Nel bel mezzo dell’emergenza energetica internazionale, aggravata dall’inizio del conflitto armato tra Russia e Ucraina, l’Italia potrebbe tornare ad usufruire delle ultime centrali di carbone presenti nel Paese.

Secondo quanto riportato dal Sole 24 ore, nel nome della transizione energetica le sette centrali a carbone ancora presenti in Italia avrebbero dovuto vedere la fine entro il 2025. Tuttavia, calcolando le possibili conseguenze delle sanzioni alla Russia il premier Draghi ha riaperto al carbone “Per colmare eventuali mancanze nell’immediato”.

Tra le sette centrali a carbone nel nostro territorio, cinque rispondono all’Enel mentre le altre fanno capo a Ep produzione e all’azienda A2a. Gli impianti sono distribuiti tra Sardegna, Lazio, Puglia, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Veneto.

Maurizio De Pascale, presidente di Confindustria Sardegna ha commentato: “Dieci anni fa in Italia producevamo in Italia 17 miliardi di metri cubi di gas, abbiamo rinunciato in favore di Russia e altri paesi e rinunciato a una politica industriale.

E la guerra riporta il tema dell’autonomia energetica italiana e della diversificazione delle fonti energetiche. Secondo Francesco Garau, segretario Filctem Sardegna: “L’utopia di chi dice che bisogna andare solo con le rinnovabili si è rivelata un fallimento alla prima crisi. Questa esperienza insegna che è fondamentale diversificare le fonti energetiche, proprio per evitare di trovarsi nei guai”.

Redazione

 

 

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