EconomiaLE TASCHE DEGLI ITALIANI

Confcommercio: 240mila imprese chiuse per il Covid

Confcommercio stima che 240mila imprese italiane del commercio sarebbero state cancellate dalla pandemia, insieme a 200mila lavoratori. Ciò sarebbe dovuto ad un crollo dei consumi, stimato del -10,8%, che colpisce il commercio non alimentare. La filiera del food, al contrario, avrebbe tenuto e sarebbe addirittura cresciuta. Perdite dunque soprattutto per il settore dell’abbigliamento, delle calzature e dei servizi, da agenzie di viaggio e tour operator, bar e ristoranti, a trasporti e attività legate al tempo libero.

Secondo Confcommercio, come racconta il Sole 24 Ore, l’anno si chiuderà con solo 85mila nuove aperture e con 390mila imprese in meno, di queste sono circa 240mila le chiusure attribuibili alla pandemia. A gennaio 2021 ci saranno l’11,3% di aziende in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

Oltre all’indispensabile vaccino sanitario, c’è bisogno del vaccino economico, cioè di indennizzi finalmente adeguati al crollo dei fatturati e l’utilizzo di tutte le risorse europee per rimettere in modo l’economia del nostro Paese”, afferma Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio al Sole 24 Ore.

Il tasso di mortalità del commercio quest’anno si è quasi è quasi raddoppiato, passando dal 6,6% del 2019 all’11,1% nel 2020, e nel caso dei servizi è passato dal 5,7% al 17,3%. Tra i negozi di abbigliamento e di calzature, sono oltre 17.600 le aziende chiuse in 12 mesi, di cui 11.200 a causa della pandemia, nel settore servizi sono state perse oltre 3.900 agenzie di viaggio e tour operator (3.200 per via del Covid), e il calo di bar e ristoranti è del 14,4%. Per la filiera del tempo libero, è sparita una realtà su tre.

Redazione

 

 

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