Dal 2025 cambia il calendario delle comunicazioni sanitarie e, con esso, anche il modo in cui il Fisco potrà guardare ai dati dei contribuenti, consultando direttamente le spese sanitarie effettuate. (Corriere della Sera)
Il 10 novembre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 29 ottobre scorso, il quale prevede che medici, farmacie, strutture pubbliche e private, laboratori e studi professionali comunichino al sistema Tessera Sanitaria per la dichiarazione precompilata le spese sanitarie sostenute dai cittadini entro il 31 gennaio dell’anno successivo. Poiché nel 2026 quella data cadrà di sabato, la scadenza effettiva slitterà al 2 febbraio 2026.
Ma, come detto, la novità non è solo nella cadenza annuale. Il decreto introduce un nuovo comma (il 4-bis all’articolo 4 del Dm 270/2020), che apre all’accesso diretto dell’Agenzia delle Entrate ai dati di dettaglio delle spese sanitarie e veterinarie in caso di controllo formale sulla dichiarazione dei redditi. In pratica, i funzionari dell’Agenzia potranno consultare online ogni voce di spesa: il codice fiscale del contribuente, il professionista o la struttura che ha emesso la fattura, la data, la tipologia e l’importo, fino all’indicazione della modalità di pagamento. Resteranno invece invisibili agli occhi dei funzionari le spese per le quali il cittadino avrà esercitato il diritto di opposizione previsto dall’articolo 3 dello stesso decreto: un’opzione che consente, a chi lo desidera, di non far trasmettere al Fisco le proprie spese sanitarie, in tutto o in parte.
Il Fisco potrà controllare tutti i dati relativi alla tessera sanitaria dei cittadini, se ne ha bisogno per verificare la dichiarazione dei redditi. La novità è contenuta in un decreto del ministero dell’Economia pubblicato in Gazzetta ufficiale il 10 novembre. Questo infatti prevede che i funzionari dell’Agenzia delle Entrate abbiano accesso a tutti i dati sulle spese dei contribuenti tramite il portale Tessera sanitaria. La comodità, per i cittadini, è che questo significa che non sarà necessario conservare gli scontrini e le fatture delle spese mediche effettuate.





