Economia

Il Piemonte resiste. Fiducia stabile, l’export cala ma l’occupazione è in crescita

Nonostante il contesto geopolitico e il perdurare della crisi resta stabile il clima di fiducia delle aziende piemontesi, che proprio non ne vogliono sapere di arrendersi. Dopo il rallentamento registrato a giugno, in autunno le imprese dimostrano una buona solidità e capacità di tenuta, nonostante il calo in alcuni settori chiave come il tessile e il metalmeccanico e un rallentamento delle esportazioni verso i mercati tradizionali. (Corriere)

È quanto emerge dall’ultima indagine realizzata dal Centro Studi dell’Unione Industriali Torino. «Il quadro geopolitico influenza le previsioni delle nostre imprese, che comunque non rallentano la presa e prevedono un indice di utilizzo impianti elevato, grazie a nuovi investimenti e occupazione stabile — commenta Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte —. Si tratta di uno sforzo che però deve trovare un accompagnamento concreto: il governo deve credere nell’impresa e nell’industria. Da parte nostra continueremo a cercare nuovi mercati alternativi a quelli storici, ben sapendo però che Europa e Stati Uniti sono i partner con cui progetteremo crescita e sviluppo».

A livello regionale dalle imprese arrivano attese positive per occupazione (+6,1%) e produzione (+1,1%),mentre sono negativi i consuntivi per ordini (-1,4%), export (-6%) e redditività (-5,4%). Varia poco la propensione a investire, che interessa il 74% delle imprese. L’indice di utilizzo di impianti resta stabile al 77%, mentre aumenta il ricorso alla cassa integrazione, attivata dall’11,2% dei partecipanti all’indagine, percentuale che cresce nel manifatturiero, dove raggiunge il 15,3% (+1,2 punti percentuali rispetto a giugno).

Quest’ultimo rappresenta circa due terzi del campione e registra ancora saldi col segno meno per tutti i principali indicatori: produzione (-5,1%), nuovi ordini (-7,6%), redditività (-11,3%) ed export (-6,3%). A soffrire è soprattutto il comparto metalmeccanico (saldo negativo da 9 trimestri, pari al -10), e in particolare automotive e metallurgia. Negative le attese anche per tessile-abbigliamento (-10%), gomma-plastica (-4,9%) e manifatture varie. Positive invece le attese per cartario-grafico (+24,1%) e alimentare (+7,9%). Stabile il clima di fiducia nel terziario, grazie ad una minore esposizione ai mercati.

Tutti i comparti esprimono attese favorevoli, pur con diversa intensità. Positive le attese per ICT (+20,8%) e trasporto (+25%). Ovviamente, dato il contesto internazionale, la positività delle attese è inversamente proporzionale alla quota di export sul fatturato. Infine, calano i timori sull’aumento dei prezzi di materie prime ed energia. Focalizzandosi su Torino, il clima di fiducia è ancora positivo, sia per produzione (+6,1%), ordini (+5,6%) e occupazione (+8,4%). Tuttavia cala la propensione a investire (-3,7%) e resta stabile il ricorso alla cassa integrazione, che interessa l’11,4% delle imprese (il 18,9% nell’industria). Sale il tasso di utilizzo di impianti e risorse (78%), mentre si registrano attese ancora negative per l’export.

Redazione

 

 

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button
Do NOT follow this link or you will be banned from the site!