Il Lazio guida la classifica regionale delle esportazioni, sulla spinta delle vendite del farmaceutico, fiore all’occhiello dell’economia del territorio, ma anche di quelle dei mezzi di autotrasporto, autoveicoli esclusi. Nei primi sei mesi del 2025, il Lazio è stata la regione che ha registrato l’incremento su base annua più marcato dell’export in valore, rendendosi protagonista di uno scatto in avanti del 17,4%. Lo ha evidenziato l’Istat nel suo ultimo bollettino sull’export regionale. (Il Messaggero)
Il Centro ha registrato nel secondo trimestre un balzo delle esportazioni del 4,6%. Bene il Nord-ovest (+2,1%). Nel Nord-est, al contrario, si è assistito a una flessione (-2,4%). A destare preoccupazione sono, però, soprattutto il Sud e le Isole, dove tra aprile e giugno le vendite all’estero sono precipitate (-14,4%). Anche nei primi sei mesi dell’anno, fa notare l’Istat, la crescita su base annua dell’export nazionale in valore (+2,1%) è stata sostenuta da dinamiche territoriali differenziate: il Centro ha visto le esportazioni aumentare del 10,7% e il Nord-ovest dell’1,5%, mentre il Nord-est (-0,5%), il Sud (-6,6%) e le Isole (-13,3%) hanno chiuso il semestre in territorio negativo. Nei primi sei mesi dell’anno, le regioni italiane con gli incrementi tendenziali più marcati dell’export in valore sono state, oltre al Lazio, la Toscana (+11,8%), l’Abruzzo (+10,1%) e il Friuli-Venezia Giulia (+6,6%). Le flessioni più ampie sono state rilevate dall’Istat in Sardegna (-17,3%), Campania (-15,5%), Sicilia (-11,2%) e Molise (-9,8%). A livello provinciale, spiccano le performance positive di Firenze, Roma, Trieste, Milano e Frosinone.
C’è da fare una precisazione, tuttavia, sul profondo rosso segnato dalla Campania che ha inevitabilmente segnato la performance del Sud. In realtà è stato lo spostamento sulla provincia di Milano dei valori delle esportazioni di farmaci generati (pari a circa 1,8 miliardi di euro) nello stabilimento di Torre Annunziata (Napoli) di Novartis a portare il risultato dell’export della Campania nei primi sei mesi del 2025 a un risultato così negativo. Colpa dell’imputazione del dato nel sistema Intrastat. Se il dato dovesse essere corretto dall’Istat, dopo le opportune verifiche, la Campania potrebbe risultare in territorio positivo intorno all’1%, a fronte di una limatura del valore della Lombardia.
«I nuovi dati Istat sull’export confermano il dinamismo del tessuto imprenditoriale del Lazio, che sfida le fluttuazioni del mercato globale mostrando resilienza, innovazione e competitività anche in scenari molto complicati», commenta Roberta Angelilli, assessore allo Sviluppo economico della Regione Lazio, «l’internazionalizzazione e l’attrazione degli investimenti esteri si confermano le priorità della nostra giunta». Nel primo semestre, i contributi positivi maggiori alla crescita su base annua dell’export nazionale derivano proprio dall’aumento delle vendite del Lazio verso gli Usa (+133,7%). E a trainare le vendite nel Lazio è stato ancora una volta il farmaceutico.
«Il dato Istat che segnala per il Lazio, nel primo semestre del 2025, una crescita dell’export del 17,4% è un elemento positivo, che testimonia la capacità del nostro tessuto produttivo di restare competitivo, soprattutto in alcuni settori come la farmaceutica», ha commentato il presidente di Unindustria Lazio, Giuseppe Biazzo. «Allo stesso tempo – ha aggiunto Biazzo – occorre leggere questo risultato con la necessaria cautela. Ci troviamo in un contesto globale di forte incertezza, non solo per le politiche tariffarie degli Usa, ma anche per la generale instabilità economica e geopolitica».
«Nei primi sei mesi del 2025 il Lazio ha esportato merci per un valore pari a 18,5 miliardi, 2,7 miliardi in più rispetto allo stesso periodo del 2024 – commenta Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma – emerge così il buono stato di salute del nostro sistema imprenditoriale e la preziosa capacità di adattarsi delle nostre imprese alle situazioni socioeconomiche più complesse».
Le vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici sorridono anche a Toscana, Lombardia e Abruzzo. Contribuiscono alla crescita anche le maggiori esportazioni di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi, da Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Sicilia e Marche, e di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, dalla Toscana.