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Sanità: aumenti di 172 euro al mese, arriva l’assistente infermiere

Aumenti medi mensili di 172 euro (lordi) per 13 mensilità più le indennità specifiche per alcune categorie. Più lavoro agile, part-time e settimana corta di 4 giorni (con 36 ore settimanali). Maggiori possibilità di carriera anche con titolo di studio inferiore (ma sono necessari anni di incarico di funzione) e politiche di age management per i dipendenti più anziani. E assistenza legale e psicologica contro le aggressioni. Le novità del nuovo contratto del comparto sanità sono realtà. Lunedì tra Aran e sindacati c’è stata la firma definitiva del rinnovo del Contratto nazionale del comparto sanità per il triennio 2022-2024, destinato a 581 mila dipendenti, inclusa la sezione della ricerca sanitaria. Aumenti e arretrati arriveranno negli stipendi di novembre. (Corriere della Sera)

La firma arriva dopo una trattativa durata molti mesi che ha visto anche momenti di tensione e stallo con Cgil, Uil e il sindacato degli infermieri Nursing Up sulle barricate perché chiedevano più risorse per i rinnovi. Ieri finalmente la firma definitiva dopo la pre-intesa di giugno. Nursing Up ha sottoscritto il rinnovo insieme con gli altri sindacati spiegando: «È solo un punto d’inizio». Confermato invece il no di Cgil e Uil: «Ci sarà un impoverimento dei lavoratori con una perdita media mensile di 172 euro rispetto al costo della vita». Il contratto è valido grazie alla maggioranza dei firmatari rappresentata da Cisl Fp, Fials, Nursind e Nursing Up.

«Grande soddisfazione» per il presidente Aran Antonio Naddeo, dopo «una trattativa difficile e complicata». È «un buon risultato» dice anche il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo: «Ora bisogna guardare subito al prossimo contratto 2025-2027».

Agli aumenti contrattuali medi di circa 172 euro lordi mensili per 13 mensilità, si aggiungono le indennità specifiche per infermieri e medici in base alla loro specializzazione e quelle per chi lavora in pronto soccorso. Arriva poi la figura dell’assistente infermiere, che sotto la supervisione dell’infermiere si occupa di assistenza medica e organizzativa dei pazienti.

Novità in arrivo anche per l’orario di lavoro che potrà essere flessibile con la possibilità per il lavoratore di ricorrere alla settimana corta di 4 giorni garantendo comunque le 36 ore di lavoro settimanale. Aumenta anche il ricorso al lavoro agile, soprattutto per lavoratori con disabilità o per chi assiste un parente malato e viene riconosciuto il buono pasto anche in smart working. Si amplia la platea dei lavoratori che possono accedere ad avanzamenti di carriera, ferma restando l’anzianità in incarichi di funzione. Viene poi garantita la tutela legale e psicologica per i lavoratori aggrediti in ospedale.

Redazione

 

 

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