Economia

Bce: spread di Italia e Francia verso la convergenza

Fra i primi di giugno e gli inizi di settembre i rendimenti dei titoli di Stato francesi decennali sono aumentati di 20 punti base al 3,5% circa, quelli dei titoli italiani «sono invece scesi di sei punti base, rafforzando la tendenza di più lungo periodo verso una convergenza dei differenziali di rendimento dei titoli sovrani» dei due Paesi. Lo scrive la Bce nel Bollettino economico, notando che «gli operatori di mercato hanno prestato maggiore attenzione agli sviluppi fiscali, soprattutto in Francia, dove l’annuncio di un voto di fiducia per l’inizio di settembre ha destato preoccupazioni circa i ritardi nel risanamento dei conti pubblici». (Sole 24 Ore)

L’economia dell’area euro è cresciuta dello 0,7% nel primo semestre del 2025, grazie alla tenuta della domanda interna: gli indicatori puntano al «protrarsi di una modesta espansione dell’attività nel terzo trimestre del 2025» con un 1,2% di crescita nell’intero anno, cui seguirebbero +1% nel 2026 e +1,3% nel 2027. Lo scrive sempre la Bce nel bollettino economico, secondo cui le indagini congiunturali «suggeriscono che sia il settore manifatturiero sia quello dei servizi continuano a crescere, segnalando una certa dinamica di fondo positiva nell’economia».

Secondo il bollettino, l’impatto complessivo dell’accordo Ue-Usa sui dazi e del nuovo contesto globale «si rivelerà con chiarezza solo nel corso del tempo». Tuttavia «più avanti nell’orizzonte temporale di riferimento la crescita economica dell’area dovrebbe rafforzarsi», sostenuta dalla ripresa dei salari reali e dalla tenuta dell’occupazione, oltre che da «nuovi stanziamenti pubblici per infrastrutture e difesa, soprattutto in Germania» che andranno a stimolare la domanda interna dell’area euro.

Redazione

 

 

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