L’uomo più ricco del mondo potrebbe infrangere ogni record e diventare il primo a valere più di 1.000 miliardi di dollari.
Il consiglio di amministrazione di Tesla per “motivare” Elon Musk ha proposto un piano compensi stratosferico, il maggiore della storia. Per accedervi il miliardario dovrà centrare una serie di ambiziosi obiettivi, fra i quali una capitalizzazione da 8.500 miliardi per Tesla, che al momento vale poco più di 1.000 miliardi.
A Musk sono concessi dieci anni per raggiungere i target e il pagamento sarà effettuato tutto in azioni. Per incassare almeno parte del maxi-compenso il patron di Tesla dovrà restare almeno sette anni e mezzo nell’azienda (un decennio per ricevere l’intero ammontare) e impegnarsi, fra l’altro, a mettere sulle strade un milione di taxi autonomi e un milione di robot. Se il miliardario riuscirà a portare a casa il risultato, non solo la sua ricchezza esploderà, ma si ritroverà anche con quasi il 29% di Tesla, un livello di controllo straordinario per un amministratore delegato.
ruttura del pacchetto compensi evoca quella del 2018. Allora come oggi gli obiettivi sembravano irraggiungibili, ma Musk li ha centrati e superati, facendo salire il valore del colosso delle auto elettriche da 59 miliardi a 650 miliardi.
Il raggiungimento dei target aveva fruttato a Musk 56 miliardi di dollari di stock option, sollevando molte polemiche e azioni legali. Al termine di una battaglia durata anni, un giudice del Delaware ha bloccato lo scorso anno il pacchetto compensi del 2018 ritenendolo eccessivo e criticando il consiglio di amministrazione per essere troppo vicino a Musk, anche nel determinare i suoi guadagni.
Tesla ha fatto appello alla corte suprema del Delaware e, in attesa della sentenza, ha concesso al miliardario 96 milioni di azioni in “buona fede” come pagamento ad interim che può essere revocato nel caso in cui la giustizia dovesse dare il via libera all’intera retribuzione fissata nel 2018.
Il maxi-compenso proposto sarà sottoposto agli azionisti all’assemblea del 6 novembre a Austin, Texas. Musk e il fratello Kimaball, che siede nel cda, hanno diritto a votare in base alla legge dello stato a differenza dei casi precedenti, quando hanno dovuto fare un passo indietro sulle questioni riguardanti i pagamenti.
Per centrare gli obiettivi Musk dovrà invertire il trend di calo dei titoli Tesla, che hanno perso il 30% dalla metà di dicembre. Una flessione legata al crollo delle vendite con i consumatori che gli hanno girato le spalle per il suo impegno politico a fianco di Donald Trump. Un’operazione non facile ma Musk ha dimostrato in passato di poter battere le cassandre che da anni lo inseguono, anche quelle che un decennio fa sostenevano che Tesla fosse praticamente morta.