Si è chiusa con un boom di richieste, pari a 218 miliardi di euro, e 18 miliardi emessi sul mercato primario, con tassi in leggero rialzo, l’emissione di due Btp collocata il 2 settembre dal Tesoro. Il ministero ha emesso in particolare 13 miliardi del Btp a 7 anni, scadenza 15/11/2032 a fronte di richieste totali che hanno superato i 110 miliardi. Il titolo è stato collocato al tasso del 3,33%, 8 punti oltre il rendimento del Btp a 7 anni scadenza Luglio 2032. (Corriere)
Emessa anche la prima tranche del nuovo Btp “benchmark” a 30 anni, scadenza 1/10/2055, per un importo di 5 miliardi a fronte di una domanda che ha superato i 108 miliardi. Il titolo è stato collocato a un tasso del 4,73%, 6 punti base oltre il rendimento del Btp a 30 anni scadenza ottobre 2054.
Dopo l’asta di inizio gennaio di quest’anno per altri due Btp, un decennale e un titolo Green, che fece segnare richieste per 270 miliardi, l’asta di martedì fa registrare il secondo miglior risultato di sempre per il Tesoro, a conferma della ritrovata fiducia dei mercati. Sempre martedì il rendimento del Btp decennale più significativo, sul mercato, è salito leggermente collocandosi al 3,68%, con lo spread rispetto al corrispondente titolo di Stato tedesco salito da 87 a 89 punti base.
Resta intorno agli 8-9 punti, invece, lo spread tra i Btp e i titoli decennali francesi, che martedì hanno registrato un nuovo rialzo dei rendimenti (3,59% per il decennale). Il tasso del titolo a 30 anni è giunto al 4,5% (a fronte del 4,73 italiano), raggiungendo i valori massimi a partire dal 2011. Lo stesso per il trentennale tedesco (3,4%) e olandese (3,57%) ai massimi dal 2011, mentre il trentennale britannico giunge al 5,69%, record dal 1998.