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Fisco, riprendono le comunicazioni dopo l’estate: gli avvisi dal primo settembre

La consueta pausa di agosto del Fisco, dal primo al 31 del mese (in alcuni specifici casi fino al 4 settembre), sta per finire. L’Agenzia delle Entrate tornerà a inviare le lettere (la riforma fiscale prevede lo stop dell’attività ordinaria degli uffici in questo periodo) e i contribuenti a ricevere avvisi bonari o comunicazioni per segnalare omissioni o errori nelle dichiarazioni fiscali. Unica eccezione è stata fatta per gli ordinari controlli fiscali nei casi più urgenti. (Corriere della Sera)

Le tipologie di comunicazione che sono state sospese per il mese di agosto e riprenderanno da settembre sono:

  • gli avvisi bonari, i quali segnalano errori o omissioni nei versamenti fiscali dichiarati, dando possibilità di una correzione volontaria da parte del contribuente;
  • le lettere di compliance, che invitano il contribuente a mettersi in regola spontaneamente senza sanzioni;
  • gli avvisi sugli esiti dei controlli automatizzati e formali delle dichiarazioni;
  • anche le richieste di documentazione, a meno che non siano legate a controlli in corso o rimborsi Iva; in tal caso, il termine è prolungato fino al 4 settembre compreso.

I casi più urgenti delle attività di controllo, invece, hanno fatto eccezione e proseguono regolarmente. Rientrano in questa categoria una procedura concorsuale quando c’è il rischio concreto di perdere il credito per il Fisco e una possibile notizia di reato legato all’attività fiscale, ma anche i controlli per questioni che rischiano di cadere in prescrizione. In questa ultima situazione, se la mancata notifica di un atto dovesse impedire il rispetto dei termini di legge, l’Agenzia può intervenire anche durante il periodo feriale.

Dal 20 agosto sono ripresi anche i versamenti e oltre 10 milioni di contribuenti hanno ricevuto 138 tipologie diverse di pagamenti che erano in scadenza. In particolare, coloro che hanno scelto di pagare a rate le imposte sui redditi e l’Irap a saldo per il 2024 e primo acconto per il 2025, i contributi previdenziali e le imposte sostitutive, compresa l’imposta sostitutiva del maggior reddito concordato. In cassa anche i contribuenti soggetti agli indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa), che hanno saltato la scadenza del 21 luglio 2025.

Redazione

 

 

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